(ANSA) - TUNISI, 01 LUG - Va nella direzione di un marcato
presidenzialismo la nuova Costituzione tunisina, conferendo ampi
poteri al Capo dello Stato e segnando una rottura radicale con
il sistema parlamentare in vigore. Appena pubblicata in gazzetta
ufficiale, la nuova Carta, composta di un preambolo e 142
articoli divisi in 10 capitoli, sarà sottoposta a referendum il
25 luglio prossimo, a un anno esatto dall'instaurazione delle
misure eccezionali del presidente Kais Saied.
Il testo conferma dunque l'impianto di un regime
presidenziale, prevedendo che il "Presidente della Repubblica
eserciti il ;;potere esecutivo, assistito da un governo guidato
da un capo di governo" da lui designato. Questo governo non sarà
presentato al Parlamento per acquisire la fiducia. Il
presidente, recita il testo, godrà inoltre di vaste prerogative:
è il comandante supremo delle forze armate, definisce la
politica generale dello Stato e ratifica le leggi. Può altresì
sottoporre testi legislativi al Parlamento, «che deve esaminarli
'in via prioritaria'.
Il testo, oltre a ridurre notevolmente il ruolo e il potere
del Parlamento, prevede anche l'istituzione di una seconda
camera, «il Consiglio nazionale regionale e territoriale",
introducendo il concetto di rappresentatività diretta delle
basi, caro a Saied. Viene introdotto per i parlamentare il
divieto di cambio di gruppo parlamentare. Scompare invece
dall'art. 1 il riferimento all'Islam quale "religione di stato",
ma all'art. 5 si legge che "la Tunisia fa parte della
Umma-nazione islamica e lo Stato da solo deve lavorare per
raggiungere gli obiettivi dell'Islam nel preservare la vita,
l'onore, il denaro, la religione e la libertà". Il presidente
della Repubblica inoltre dovrà essere di religione musulmana,
non potrà essere binazionale e non potrà essere eletto più. di
due volte. Il nuovo testo garantisce "diritti e libertà
individuali e pubblici" e afferma che uomini e donne sono
"uguali nei diritti e nei doveri" e sancisce anche il diritto di
"riunione pacifica e la manifestazione sono garantite".
Scompare il diritto di sciopero per i magistrati, il potere
giudiziario viene definito "funzione". Viene istituita altresì
la Corte Costituzionale, formata da 9 alti magistrati. La nuova
Costituzione sostituirà quella del 2014 che aveva istituito un
sistema ibrido anche se fonte di ricorrenti conflitti tra il
potere esecutivo e quello legislativo. L'opposizione e le
organizzazioni per i diritti umani accusano Saied di aver voluto
far passare un testo su misura per lui. "Questa riforma
costituzionale mira a codificare l'autoritarismo che esiste già
da un anno", ha affermato Saïd Benarbia, direttore del programma
della Commissione Internazionale di Giuristi ICJ per il Nord
Africa e il Medio Oriente. Per Benarbia il testo istituisce "un
sistema presidenziale senza pesi e contrappesi con un presidente
onnipotente, un parlamento impotente e una giustizia
inoffensiva".
Il referendum inoltre non prevede al momento un quorum e non
contempla il caso in cui la maggior parte degli elettori dovesse
votare no al testo proposto. L'art. 139 prevede infatti che la
"Costituzione entrerà in vigore a seguito della dichiarazione
dei risultati definitivi da parte della commissione elettorale".
Secondo Benarbia, i "redattori non prevedono nemmeno la
possibilità che la bozza venga respinta dal popolo tunisino".
(ANSA).
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La nuova Costituzione in Tunisia, più poteri al presidente
Verrà sottoposta a referendum il 25 luglio, senza quorum