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Croazia: scontro presidente-premier su nuove adesioni Nato

Milosevich pone condizioni, Plenkovich per il via libera

Il presidente croato Zoran Milanovich

Redazione Ansa

ZAGABRIA - E' scontro in Croazia tra il presidente Zoran Milanovich e il governo del primo ministro Andrej Plenkovich - già divisi su altri temi - sull'opportunità di dare un voto favorevole all'ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. Il primo lega un eventuale assenso ad alcune condizioni, il secondo è decisamente favorevole. Il presidente ha detto che intende ordinare all'ambasciatore croato alla Nato di porre per il momento il veto. Ma il ministro degli Esteri, Gordan Grlić-Radman, ha affermato che in tal caso sarà lui in persona a dare il via libera ai due Paesi nordici.

La Costituzione croata prevede che sono il presidente della Repubblica e il capo del governo a guidare in modo coordinato la politica estera del Paese. Ma una situazione come quella attuale, in cui il presidente e il premier sono su posizioni diametralmente opposte, non si era mai verificata prima. Milanovich ha elogiato la posizione della Turchia, che ha posto condizioni per il proprio assenso, affermando che solo così si difendono veramente gli interessi nazionali. "Il mio compito non è difendere i confini della Finlandia, ma gli interessi dei croati, inclusi quelli in Bosnia", ha spiegato Milanovich.

Il presidente croato chiede una riforma del sistema elettorale in Bosnia-Erzegovina, ritenendo che quello attuale non garantisce alla popolazione croata di Bosnia la possibilità di eleggere i propri rappresentanti legittimi alle istituzioni di Sarajevo, in particolare il membro croato della presidenza collegiale tripartita. L'attuale sistema, essendo i croati meno numerosi dei bosniaci, permette che il rappresentante di etnia croata non rispecchi la volontà elettorale del suo popolo, e, seppur croato di origine, può essere eletto con i voti dei bosniaci.

Il presidente Milanovich e il premier Plenkovich sono da un anno in aperto conflitto politico e personale. Il capo dello stato ha più volte insultato il premier, e nei giorni scorsi, proprio per la questione dei croati in Bosnia, lo ha definito "un traditore della nazione". Il governo ha interrotto qualsiasi contatto con Milanovich, con il quale comunica in forma scritta solo per le questioni strettamente necessarie.

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