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Libano: Hezbollah e alleati senza maggioranza Parlamento

Candidati favorevoli alle riforme conquistano almeno 13 seggi

Il ministro dell'Interno libanese Bassam Mawlawi annuncia i risultati delle elezioni legislative di domenica nel Paese

Redazione Ansa

BEIRUT - Il partito armato sciita Hezbollah e i suoi alleati libanesi perdono la maggioranza in Parlamento, secondo i risultati ufficiali delle elezioni legislative in Libano. I candidati favorevoli alle riforme conquistano almeno 13 seggi.

Secondo i dati definitivi diffusi stamani dal Ministero degli Interni libanese, il movimento armato Hezbollah e il suo alleato sciita Amal hanno rafforzato le proprie posizioni nelle rispettive roccaforti ma la coalizione filo-iraniana ha complessivamente perso la maggioranza di 70 seggi, conquistata alle elezioni del 2018, rispetto ai 65 seggi di questa tornata elettorale. La sconfitta nel fronte filo-Hezbollah si è registrata nei ranghi della Corrente patriottica libera, il partito del presidente cristiano maronita Michel Aoun e di suo genero Gibran Bassil. Nel campo cristiano si è verificato un travaso di voti dalla Cpl al partito filo-occidentale e filo-saudita delle Forze libanesi, guidato dal leader cristiano maronita Samir Geagea.

Rispetto ai poteri tradizionali, un nutrito gruppo di 13 nuovi deputati, esponenti delle varie anime del movimento di contestazione del 2019 e del 2020, si è fatto strada in Parlamento. Analisti locali affermano che questo gruppo di deputati difficilmente riuscirà a formare un fronte comune contro l'élite dominante. Di fronte alla sconfitta di alcuni notabili locali, vicini al governo siriano e per decenni deputati in Parlamento, 16 deputati definiti "indipendenti" sono stati eletti ma ciascuno di essi rappresenta un potere locale facilmente cooptabile dai partiti tradizionali. I clan politici feudali dei Jumblat (drusi del Monte Libano) e dei Jemayel (maroniti del Monte Libano) hanno di fatto mantenuto le loro posizioni, mentre i loro rivali dei Frangie (maroniti del nord) hanno perso un seggio rispetto alle elezioni di quattro anni fa.

L'affluenza alle urne è stata più bassa (41%) rispetto alle consultazioni del 2018.

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