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Il presidente tunisino Saied scioglie il Parlamento

120 deputati si erano ribellati alla sospensione di 8 mesi fa

Il presidente tunisino Kais Saied

Redazione Ansa

TUNISI - Il presidente tunisino Kais Saied ha annunciato lo scioglimento del Parlamento, otto mesi dopo averlo sospeso, a seguito della sua presa di poteri eccezionali nel luglio 2021. Saied ha fatto l'annuncio ieri sera durante una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale da lui presieduto, poche ore dopo l'organizzazione da parte di un gruppo di deputati di una seduta virtuale durante la quale si è votato per annullare le misure eccezionali decise dal presidente.

"Annuncio oggi in questo momento storico lo scioglimento dell'Assemblea dei Rappresentanti del Popolo per preservare lo Stato e le sue istituzioni e preservare il popolo tunisino", ha detto Saied in un video diffuso dalla presidenza.

Dopo mesi di stallo politico, Saied, eletto alla fine del 2019, ha assunto i pieni poteri il 25 luglio destituendo il primo ministro e sospendendo le attività del Parlamento. Il 22 settembre il presidente ha formalizzato i suoi pieni poteri attraverso l'emanazione di "misure eccezionali" che prorogano la sospensione del Parlamento e gli consentono di legiferare con decreto e di presiedere il Consiglio dei ministri. Poi a dicembre il presidente ha annunciato la sua road map che prevede un referendum costituzionale il 25 luglio 2022 e nuove elezioni il 17 dicembre 2022.

Su invito dell'Ufficio del Parlamento, organismo che riunisce la presidenza del Parlamento e i rappresentanti dei partiti riuniti, 120 deputati (su un totale di 217) hanno partecipato ieri a una sessione online, presieduta di Tarek Fertiti, vice presidente del Parlamento, indipendente. Il suo presidente, Rached Ghannouchi, leader anche del partito islamico Ennahdha, non ha preso parte alla sessione trasmessa anche sul canale televisivo Al Jazeera.

Oltre al voto per annullare le misure eccezionali decise da Saied, i deputati, compresi i membri eletti di Ennahdha e gli indipendenti, hanno anche chiesto l'organizzazione di elezioni legislative e presidenziali anticipate per uscire dalla crisi politica e socioeconomica. Riconoscendo anche la loro parte di responsabilità in questa crisi, i deputati hanno chiesto un dialogo nazionale tra tutte le parti. "Non siamo deputati congelati o sospesi come desiderato da Saied, se non per essere sotto il potere di un nuovo faraone", ha affermato il parlamentare indipendente Safi Said, ex candidato alla presidenza.

In apertura di una sessione del Consiglio di sicurezza nazionale lunedì scorso, il presidente Saied aveva denunciato quelli che aveva chiamato "incontri illegali virtuali " che sono solo "tentativi disperati senza alcun valore, di colpo di Stato".

Ieri anche il potente sindacato Ugtt si era detto contrario alle riunioni del Parlamento sospeso, che mirano a "portare il Paese al conflitto e alla divisione politica", affermando attraverso le parole del segretario generale Noureddine Taboubi che lo scioglimento del Parlamento è l'unica via d'uscita dall'attuale situazione di stallo.

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