Rubriche

Bosnia: Della Vedova a Sarajevo, da Italia appoggio riforme

Contributo per soluzione crisi. Inaccettabile posizione Dodik

Redazione Ansa

(ANSAmed) - SARAJEVO, 11 FEB - L'Italia è pronta a dare il suo contributo a una soluzione positiva della crisi politica in Bosnia-Erzegovina, una crisi che blocca il funzionamento delle istituzioni interne e rallenta il cammino del Paese sulla strada dell'integrazione europea. Lo ha detto oggi il sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, al termine di due giorni di colloqui e incontri a Sarajevo.

In dichiarazioni all'ANSA, Della Vedova ha osservato che lo scopo della sua visita era "riaffermare la vicinanza dell'Italia, e della Ue, al Paese balcanico, ribadire il sostegno al processo di riforme, e sottolineare che per l'Italia il tema dell'avvicinamento progressivo della Bosnia-Erzegovina alla Ue non è un tema archiviato". Tra ieri e oggi Della Vedova ha incontrato il viceministro degli esteri bosniaco Josip Brkic (di etnia croata), il leader serbo-bosniaco e membro serbo della presidenza tripartita Milorad Dodik, il presidente del Partito di Azione Democratica (Sda, il maggior partito musulmano di Bosnia) e vicepresidente della Camera dei Popoli Bakir Izetbegovic, nonchè il primo ministro del Cantone di Sarajevo Edin Forto.

Nei colloqui il sottosegretario agli esteri ha manifestato "la preoccupazione per la persistente crisi politico-istituzionale" che non fa bene al Paese. A Dodik in particolare, "ho sottolineato la posizione dell'Italia, contraria a passi unilaterali" suscettibili di destabilizzare ulteriormente la situazione - ha detto Della Vedova, con riferimento alle crescenti aspirazioni autonomistiche del leader serbo-bosniaco, e alle preoccupazioni della comunità internazionale per una possibile secessione della Republika Srpska dallo stato centrale. Negli ultimi mesi Dodik ha riproposto con forza il tema della 'restituzione' all'entità serbo-bosniaca di funzioni e competenze (fisco, giustizia, difesa) a suo avviso previste dalla costituzione e dagli accordi di Dayton, ma che sarebbero state col tempo 'assorbite' dallo stato centrale a Sarajevo. Da ultimo, da decisione ieri del parlamento della Republika Srpska di adottare un disegno di legge sulla istituzione di un Consiglio superiore della magistratura e della procura (Vstv) in seno all'entità. "Ho spiegato che ciò non può essere una posizione accettabile nel processo di avvicinamento alla Ue", ha detto Della Vedova con riferimento al colloquio con Dodik. Ed essendo l'Italia uno dei principali partner economici della Republika Srpska, i nostri imprenditori sono "fortemente allarmati" per tale situazione di crisi e instabilità. E' necessario fare ogni sforzo e pressione per sbloccare la situazione di stallo - ha osservato Della Vedova.

Tuttavia, ha aggiunto il sottosegretario, sul piano generale dell'interscambio economico e commerciale fra Italia e Bosnia-Erzegovina, i dati sono molto positivi, con il nostro export che nel 2021 è cresciuto più di quello della Germania. La difficoltà che le aziende italiane hanno, ha spiegato, è reperire personale qualificato, a causa della forte emigrazione dei cittadini bosniaci, giovani in particolare, verso i Paesi più sviluppati dell'Europa occidentale.

Della Vedova ha aggiunto che nei colloqui a Sarajevo - dove ha incontrato anche l'Alto rappresentante internazionale per la Bosnia-Erzegovina Christian Schmidt e il rappresentante speciale della Ue Johann Sattler - è emersa la "profonda convinzione per tenere le elezioni generali come previsto in autunno". I negoziati in corso per arrivare a un accordo sulla riforma elettorale non hanno prodotto finora risultati concreti.

(ANSAmed).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it