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Tunisia: avvocati, sciopero magistrati è illegale

Braccio di ferro con l'associazione dopo lo scioglimento del Csm

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 10 FEB - Braccio di ferro tra Ordine nazionale degli avvocati della Tunisia (Onat) e Associazione Magistrati tunisini (Amt) sulla questione dello decisione di scioglimento del Csm del presidente Kais Saied e per la quale i magistrati hanno osservato ieri e oggi uno sciopero in tutti i tribunali del Paese.

L'Onat afferma in una nota che "il Consiglio superiore della magistratura non ha garantito l'indipendenza della giustizia e dei magistrati" e "non ha assicurato il corretto funzionamento dell'istituzione giudiziaria". "Il Csm è stato oggetto di forti critiche ad ogni movimento annuale di magistrati e non ha rappresentato l'autorità giudiziaria", precisa l'Ordine sottolineando inoltre che "scioperi anarchici e illegali aggraveranno la crisi giudiziaria e la sfiducia dei cittadini nella giustizia", aggiungendo che "lo sciopero dei magistrati è illegale secondo gli standard internazionali e costituisce una negazione della giustizia". L'Onat ritiene che "il Csm abbia portato alla revisione della sua legge organica e alla modifica della sua attuale struttura a causa del suo fallimento interno causato dall'eccesso di corporativismo e perché si è lasciato trascinare nelle bagarre politiche".

Nella nota l'Onat sottolinea ancora che "il Csm non ha assicurato alcun vantaggio alla giustizia durante tutto il suo mandato, ma si è accontentato di concedere privilegi personali ai suoi membri, oltre a coprire la corruzione, trascinare cause e rinunce all'immunità e commettere vizi formali nelle sue decisioni che ne provocano l'annullamento". L'Ordine ha insistito, inoltre, sulle sue costanti in termini di indipendenza della giustizia, sottolineando che "ogni riforma deve coinvolgere l'ordine degli avvocati, la cui rappresentanza al prossimo Csm deve essere più efficace". "Il progetto del nuovo Csm deve essere andare nella direzione della consacrazione di questa indipendenza nei confronti di tutti i poteri e di tutti i centri di influenza politica e finanziaria", conclude la nota. (ANSAmed).

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