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Tunisia: magistrati in sciopero oggi e domani

Chourabi, adesione permetterà di capire orientamento giudici

Tunisian president dissolves Superior Council of the Judiciary

Redazione Ansa

(ANSA) - TUNISI, 09 FEB - Sciopero oggi e domani in tutti i tribunali della Tunisia. Lo ha annunciato l'associazione dei magistrati tunisini (Amt), in segno di protesta contro la decisione del presidente Kais Saïed di sciogliere il Consiglio superiore della magistratura (Csm). I magistrati assicurano che verranno comunque garantiti lo svolgimento dei procedimenti urgenti e quelli riguardanti casi di terrorismo.

L' Amt ha anche annunciato l'organizzazione di un sit-in di protesta davanti alla sede del Csm, ufficialmente temporaneamente chiuso dalle autorità, cui ha invitato a partecipare i magistrati, le organizzazioni della società civile e le personalità nazionali. Posizioni più concilianti arrivano da un sindacato dei magistrati tunisini (Smt) che ha ribadito la sua posizione di principio sulla necessità di preservare i principi che sanciscono l'indipendenza della magistratura, ma anche sottolineato la necessità di una riforma, compresa quella del Csm. Il sindacato specifica in una nota che tale organismo non dovrebbe essere soggetto al potere esecutivo e dovrebbe invece beneficiare di meccanismi che gli consentano di stare lontano da qualsiasi ingerenza politica. Pertanto il sindacato suggerisce di mantenere il principio dell'elezione dei membri del Csm riducendo pero' la durata del loro mandato.

Secondo il magistrato Ali Chourabi la percentuale di adesione allo sciopero odierno permetterà di valutare il grado di soddisfazione dei magistrati rispetto all'operato del Consiglio superiore della magistratura. L'annuncio dello scioglimento del Csm da parte del presidente tunisino Kais Saied ha provocato reazioni contrastanti tra le categorie di magistrati e avvocati.

Alcuni hanno sostenuto la decisione di Saied sostenendo che il Csm non sia riuscito nella sua missione a causa della sua composizione, altri si sono opposti fermamente, mettendo in guardia contro la gravità di un simile approccio, considerato un attacco allo stato di diritto. (ANSA).

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