(ANSAmed) - TUNISI, 07 FEB - Dura reazione del Consiglio
superiore della magistratura tunisino (Csm) in relazione alla
decisione del presidente Kais Saied di scioglimento dell'organo
di autogoverno dei giudici, annunciato nella notte tra sabato e
domenica scorsi.
In un comunicato il Csm infatti dichiara di respingere questa
decisione, "in assenza di qualsiasi meccanismo costituzionale e
legale", mettendo in guardia contro qualsiasi violazione
dell'indipendenza della magistratura. "Il Csm denuncia una
violazione della Costituzione e delle garanzie di indipendenza
della magistratura", si legge ancora nella nota, sottolineando
che proseguirà le sue attività. Il Consiglio invita inoltre
tutti i giudici a considerare Il Csm come unico garante della
loro indipendenza.
Il Csm mette anche in guardia contro qualsiasi
strumentalizzazione della magistratura a fini politici,
invitando ogni parte a smettere di fuorviare l'opinione
pubblica. Dello stesso tenore anche la risposta
dell'Associazione dei magistrati tunisini (Amt) che ha espresso
"un forte rifiuto di tutti i tentativi di danneggiare la
magistratura e il Csm da parte del presidente Kais Saied",
affermando che il suo annuncio è "una negazione dei fondamenti
del sistema democratico e la demolizione delle istituzioni
costituzionali". Solidarietà al Csm è arrivata anche dal
presidente del parlamento congelato Rached Ghannouchi e da tre
partiti politici social democratici, Ettakatol, Al Joumhouri et
Attayar.
L'attuale Csm, composto da 45 membri, venne eletto nel 2016
dagli stessi magistrati attraverso regolari elezioni in tutti i
distretti giudiziari del Paese, in attuazione della Costituzione
del 2014. La decisione di sciogliere il Csm è l'ultimo capitolo
di un braccio di ferro durato mesi che ha visto il presidente
della Repubblica individuare contrapporsi al Csm nell'ottica
della "necessità di una riforma del sistema giudiziario per una
lotta efficace alla corruzione". Secondo Saied infatti parte
della magistratura è politicizzata. In quello che in effetti si
configura come uno scontro tra poteri dello Stato, la Tunisia
non potrà avvalersi dell'intervento della Corte costituzionale,
prevista dalla Costituzione del 2014 ma mai implementata.
(ANSAmed).
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Tunisia: consiglio magistrati respinge decisione Saied
E dichiara che proseguirà le proprie attività