(ANSAmed) - TUNISI, 24 GEN - Trentadue organizzazioni della
società civile tunisina in un comunicato congiunto firmato sotto
la sigla "Osservatorio per la difesa del diritto alla
differenza", hanno criticato fortemente la consultazione online
voluta dal presidente tunisino Kais Saied, aperta ai cittadini
sino al 20 marzo prossimo, sottolineando come essa non possa in
alcun modo sostituire un dialogo che coinvolga tutte le forze
politiche e sociali. Anzi, secondo le Ong, "ci sono reali timori
per le libertà", poiché "la consultazione online non può
riflettere un ampio spettro di posizioni e formulare le
aspirazioni dei tunisini in quanto non tiene conto del divario
digitale e non protegge i dati personali (se si presenta la
necessità di far partecipare qualcun altro)".
"La consultazione online non garantisce che i dati non
possano essere utilizzati successivamente e non dà accesso a
persone con disabilità e analfabeti", si legge ancora nel
comunicato. "Nella sua forma attuale, la consultazione sembra
servire come pretesto per far avanzare il processo verso linee
guida predefinite", hanno affermato i firmatari rappresentanti
delle organizzazioni della società civile che sottolineano allo
stesso modo, come le questioni economiche e sociali non siano al
centro dei quesiti, nonostante la loro importanza strategica.
Nonostante la natura del sistema politico, hanno affermato i
partecipanti, devono essere fornite garanzie, principalmente
l'equilibrio tra i poteri, la separazione dei poteri,
l'istituzione della corte costituzionale e degli organi
costituzionali indipendenti, oltre al decentramento. È inoltre
necessario proteggere le libertà collettive e individuali,
principalmente la libertà di stampa e di riunione, e aumentare
la partecipazione dei giovani alla vita pubblica. Alla
consultazione online hanno partecipato dal 15 gennaio ad oggi
circa 100 mila tunisini.
La "consultazione popolare" online, che il presidente Saied
intende come un modo per "tradurre la volontà del popolo", sarà
aperta fino al 20 marzo e le sue conclusioni, formalizzate da un
gruppo di esperti, sfoceranno in un referendum costituzionale il
25 luglio 2022. (ANSAmed).
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Tunisia: 32 ong criticano modalità consultazione online
'Non può sostituire confronto con parti sociali'