(ANSAmed) - BELGRADO, 14 GEN - La situazione in Kosovo alla
luce della decisione delle autorità di Pristina di non
consentire alla popolazione serba residente in Kosovo di votare
secondo la prassi usuale nel referendum sulla giustizia in
programma domenica prossima in Serbia è al centro di un incontro
in corso a Belgrado tra il presidente serbo Aleksandar Vucic e i
rappresentanti politici dei serbi del Kosovo.
Alla riunione partecipa in particolare Goran Rakic, leader di
Srpska Lista (SL), principale formazione serba in Kosovo,
strettamente legata alla dirigenza di Belgrado. Il premier
kosovaro Albin Kurti, negando la possibilità di allestire
regolari seggi elettorali con il sostegno dell'Osce, come
avvenuto finora nelle altre consultazioni politiche, ha
stabilito che i serbi residenti in Kosovo potranno votare o via
posta o all'Ufficio di collegamento a Pristina, ribadendo in tal
modo la piena sovranità statale del Kosovo. Una decisione questa
definita inaccettabile da Belgrado, che non riconosce
l'indipendenza del Kosovo, considerato ancora parte del
territorio della Serbia.
Appelli alle autorità di Pristina affinché consentano ai
serbi di votare con le modalità seguite finora con il sostegno
dell'Osce sono venuti dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell,
dal portavoce della commissione Ue Peter Stano e da ultimo da un
comunicato congiunto diffuso oggi dalle Ambasciate di Italia,
Usa, Germania, Francia, Gran Bretagna a Belgrado - il cosiddetto
Gruppo del Quint - e dalla delegazione Ue in Serbia. (ANSAmed).
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Serbia: referendum,Vucic con rappresentanti serbi del Kosovo
Al centro il no di Pristina al voto per i serbi