Rubriche

Migranti: Lamorgese, serve un approccio diverso dall'Europa

'Manca solidarietà nella redistribuzione'

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 11 GEN - "In Europa siamo entrati in una fase cruciale in cui la dinamica di continua contrapposizione tra i Paesi mediterranei, più esposti ai flussi via mare, e i Paesi del Nord, spesso individuati come meta finale da molti migranti, sta dimostrando tutta la sua irrisolutezza". Così il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, intervistata dalla rivista online Microfinanza.

"Fino ad oggi - ricorda il ministro - la solidarietà nella ridistribuzione dei migranti non è stata condivisa, se non a tratti, e principalmente solo da alcuni Paesi fondatori della Ue; e tutto questo dimostra come sia necessario un approccio diverso per fornire risposte adeguate a un fenomeno strutturale che non si esaurirà certo nei prossimi anni. E in questa direzione, è estremamente positivo che all'ultimo Consiglio europeo i capi di Stato e di Governo abbiano trovato finalmente un'intesa sulla necessità di accelerare i piani di azione e di sostegno per i Paesi di origine e di transito dei migranti, sbloccando senza ulteriori indugi tutti i finanziamenti previsti. In altre parole, l'Unione europea deve dare seguito agli impegni assunti per i partenariati strategici con i Paesi di origine e di transito dei flussi, come la Libia e la Tunisia".

La titolare del Viminale sottolinea poi come l'emergenza Covid-19 continui "a sconvolgere tutti i paradigmi di riferimento con i quali eravamo abituati a confrontarci anche nel campo della prima accoglienza dei migranti. Basti pensare allo sforzo notevolissimo che il ministero dell'Interno ha dovuto affrontare in termini di gestione delle navi traghetto appositamente noleggiate per consentire la quarantena dei migranti.

Anche la prima campagna vaccinale per gli immigrati, che è partita da alcuni mesi sull'isola di Lampedusa, ha comportato uno sforzo organizzativo non indifferente. Il mio auspicio è che si possa tornare quanto prima a una normalità che ci consenta di concentrare gli sforzi sul segmento più costruttivo dell'accoglienza: quello, appunto, che mette al primo posto la formazione e l'integrazione". (ANSAmed).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it