Rubriche

Papa: su migranti grazie Italia, sia sempre aperta e solidale

'Europa trovi coesione interna nella gestione dei flussi'

Redazione Ansa

CITTÀ DEL VATICANO - "In questa sede - ha detto papa Francesco nel suo discorso al Corpo diplomatico -, desidero rinnovare la mia gratitudine alle Autorità italiane, grazie alle quali alcune persone sono potute venire con me a Roma da Cipro e dalla Grecia. Si è trattato di un gesto semplice ma significativo". "Al popolo italiano, che ha sofferto molto all'inizio della pandemia - ha aggiunto -, ma che ha anche mostrato segni incoraggianti di ripresa, rivolgo il mio augurio, perché mantenga sempre quello spirito di apertura generosa, di apertura solidale che lo contraddistingue".
Papa Francesco reputa inoltre "di fondamentale importanza che l'Unione Europea trovi la sua coesione interna nella gestione delle migrazioni, come l'ha saputa trovare per far fronte alle conseguenze della pandemia". "Occorre, infatti - ha spiegato nel suo discorso al Corpo diplomatico -, dare vita a un sistema coerente e comprensivo di gestione delle politiche migratorie e di asilo, in modo che siano condivise le responsabilità nel ricevere i migranti, rivedere le domande di asilo, ridistribuire e integrare quanti possono essere accolti". Secondo il Pontefice, "la capacità di negoziare e trovare soluzioni condivise è uno dei punti di forza dell'Unione Europea e costituisce un valido modello per affrontare in prospettiva le sfide globali che ci attendono". Tuttavia, ha proseguito, "le migrazioni non riguardano solo l'Europa, anche se essa è particolarmente interessata da flussi provenienti sia dall'Africa sia dall'Asia". In questi anni "abbiamo assistito, tra l'altro, all'esodo dei profughi siriani, a cui si sono aggiunti nei mesi scorsi quanti sono fuggiti dall'Afghanistan".
Per Francesco, "non dobbiamo neppure dimenticare gli esodi massicci che interessano il continente americano e che premono sul confine fra Messico e Stati Uniti d'America. Molti di quei migranti sono haitiani in fuga dalle tragedie che hanno colpito il loro Paese in questi anni". "La questione migratoria, come anche la pandemia e il cambiamento climatico - ha aggiunto il Pontefice -, mostrano chiaramente che nessuno si può salvare da sé, ossia che le grandi sfide del nostro tempo sono tutte globali. Desta perciò preoccupazione constatare che di fronte a una maggiore interconnessione dei problemi, vada crescendo una più ampia frammentazione delle soluzioni".
"Non di rado - ha lamentato - si riscontra una mancanza di volontà nel voler aprire finestre di dialogo e spiragli di fraternità, e questo finisce per alimentare ulteriori tensioni e divisioni, nonché un generale senso di incertezza e instabilità.
Occorre, invece, recuperare il senso della nostra comune identità di unica famiglia umana". "L'alternativa è solo un crescente isolamento - ha aggiunto -, segnato da preclusioni e chiusure reciproche che di fatto mettono ulteriormente in pericolo il multilateralismo, ovvero quello stile diplomatico che ha caratterizzato i rapporti internazionali dalla fine della seconda guerra mondiale". 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it