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Israele rinvia la costruzione di 9mila case a Gerusalemme est

Contro il piano la comunità internazionale a partire dagli Usa

I terreni del vecchio aeroporto di Atarot a Gerusalemme est

Redazione Ansa

TEL AVIV - Israele ha rinviato il controverso piano per la costruzione di circa 9 mila case sui terreni del vecchio aeroporto di Atarot a Gerusalemme est, che si trova oltre le linee pre armistiziali del 1967. Il piano - che prevedeva case prevalentemente per la popolazione ebrea ortodossa - era stato criticato dalla comunità internazionale, a cominciare dagli Usa. La decisione è stata presa dalla Commissione edilizia del Ministero delle Finanze di Gerusalemme causa ufficialmente la necessità di indagare sull'impatto ambientale del progetto.

Il nuovo quartiere sarebbe sorto sul tracciato del vecchio scalo di Gerusalemme - chiuso definitivamente nel 2000 dopo l'avvio della Seconda Intifada - stretto tra il sobborgo palestinese di Kafr Akab e il campo profughi di Qalandiya proprio a ridosso di Ramallah, capitale amministrativa della Cisgiordania. Il sito era stato indicato da Trump nel suo 'Piano del secolo' come zona destinata al settore turistico palestinese.

Lo scorso 25 novembre all'annuncio della costruzione, la Comunità internazionale aveva opposto numerose critiche. Una delegazione di diplomatici della Ue presso l'Autorità nazionale palestinese (Anp) aveva visitato il luogo e il rappresentante dell'Europa Sven Kuhn von Burgsdorff aveva denunciato che la mossa avrebbe messo "in pericolo la Soluzione a 2 Stati", separando Gerusalemme dalla Cisgiordania. Anche gli Usa avevano fatto la voce grossa e il segretario di stato Usa Antony Blinken ne aveva parlato con il premier Naftali Bennett, in contemporanea con l'arrivo in Israele del nuovo ambasciatore statunitense Thomas Nides.

Oggi il ministro degli Esteri Yair Lapid ha detto ad una riunione del suo partito che il governo intende riformulare una politica per l'area di Atarot che "non conduca ad una crisi diplomatica".

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