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Italia-Serbia: migranti, conclusa prima fase piano Unhcr-Maeci

Sullo scambio di buone prassi nella gestione dei flussi migratori

Migranti al centro di accoglienza di Roccella Ionica in Calabria

Redazione Ansa

BELGRADO - Si è conclusa la scorsa settimana la prima fase del progetto di UNHCR, co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e supportato dall'Ambasciata d'Italia a Belgrado, volto a favorire lo scambio di buone prassi nella gestione dei flussi migratori tra Autorità italiane e serbe. Come ha riferito oggi in un comunicato l'Ambasciata d'Italia a Belgrado, la missione - che ha riscosso un concreto successo - ha permesso ai rappresentanti serbi di approfondire il funzionamento del sistema italiano di asilo e integrazione, caratterizzato dalla decentralizzazione sia della procedura di analisi della domanda di asilo sia del sistema di accoglienza, che conta sull'importante sostegno delle organizzazioni della società civile e di UNHCR.

Oltre alle opportunità di confronto offerte dagli incontri con i competenti dipartimenti centrali e articolazioni locali del Ministero dell'Interno, particolarmente apprezzate sono state le visite ad alcune strutture di accoglienza nonché i colloqui con la Commissione Nazionale per il Diritto di Asilo e SAI (Sistema Accoglienza ed Integrazione), che hanno offerto l'occasione per conoscere l'organizzazione e la gestione del sistema di accoglienza. La delegazione ha infine incontrato le organizzazioni della società civile che forniscono supporto a rifugiati e richiedenti asilo come Sant'Egidio (che lavora sui corridoi umanitari), SAMIFO (un centro che fornisce supporto psicosociale a richiedenti asilo e rifugiati) e "Differenza Donna" (che lavora sulla protezione delle donne vittime di tratta e violenza).

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