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Libano: Onu, sì a raccolta olive di contadini oltre Linea Blu

Comando missione caschi blu ha negoziato con Israele

Torretta di controllo dell'Unifil al confine tra Israele e Libano

Redazione Ansa

BEIRUT - Decine di contadini libanesi possono raccogliere le olive dai loro terreni nel sud del Libano e che si trovano in una zona contesa tra Libano e Israele e a cavallo della Linea Blu di demarcazione tra i due paesi, in stato di belligeranza dalla loro nascita più di 70 anni fa. E' il risultato di un negoziato portato avanti dal comandante in capo di Unifil, la missione Onu nel sud del Libano, il generale italiano Stefano Del Col.

Come riferisce all'ANSA il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, la questione della raccolta di olive viene negoziata di anno in anno tra le parti e non è una novità di questa stagione, come invece affermato da alcuni media regionali. La raccolta di olive avviene nell'area dei villaggi libanesi di Blita e Aitarun, sui due lati della Linea Blu, stabilita dall'Onu nel 2000 subito dopo il ritiro militare israeliano dal Libano. In quest'area, i terreni dei contadini libanesi sono stati letteralmente divisi in due: a sud della Linea Blu e a nord della stessa linea di demarcazione. L'area è contesa: per il Libano quel territorio è libanese mentre Israele rivendica il controllo del terreno, dove sorgono poche decine di alberi di olive.

Quest'anno, fanno sapere fonti agricole libanesi, la raccolta è particolarmente magra. Come riferito dall'Unifil, le autorità israeliane hanno acconsentito a lasciare che i contadini libanesi si rechino oltre la Linea Blu in quel fazzoletto di terra. L'esercito libanese deve però assicurare che dall'altro lato non ci siano infiltrazioni verso Israele o tentativi di sfruttare politicamente la situazione, con provocazioni o azioni violente da parte degli Hezbollah filo-iraniani, che controllano di fatto la regione.

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