(ANSA) - TUNISI, 21 OTT - Una quarantina di intellettuali
tunisini hanno affermato in un comunicato congiunto sulla
situazione in Tunisia che il Paese "sta percorrendo la sua
strada di emancipazione democratica" sollevando il presidente
Saied dalle accuse di "dispotismo" da parte delle opposizioni.
"Il 25 luglio 2021 è stata una svolta storica segnata da
manifestazioni volte ad esprimere il massiccio rifiuto del
regime politico in atto dal 2011", scrivono i firmatari
aggiungendo che "i provvedimenti presi quel giorno dal
presidente costituiscono una risposta coerente alla richiesta
popolare di porre fine a un esperimento che, con il pretesto
della 'transizione democratica', ha instaurato la stretta
mortale degli islamisti e dei loro alleati sul Paese"
Negli ultimi dieci anni - scrivono ancora- gli omicidi
politici sono stati accompagnati da un sostegno appena velato al
jihadismo internazionale. Così migliaia di giovani tunisini,
vittime di emarginazione sociale e culturale, si sono recati,
con il sostegno degli islamisti al potere, nelle zone di
conflitto, in Siria, Iraq e Libia", mentre le forze di sicurezza
hanno subito attacchi regolari da parte di terroristi lungo i
confini e nelle aree urbane". "Sospendendo i lavori del
parlamento e adottando misure eccezionali, l'obiettivo del
presidente è stato quelli di porre fine alla crisi politica e
ristabilire uno Stato di diritto il cui potere giudiziario sia
indipendente e i cui giudici non lo siano al soldo dei detentori
del potere o dei clan mafiosi". "La particolare situazione che
sta attraversando il Paese ha fatto guadagnare al presidente
Kais Saied accuse di "dispotismo" in un momento in cui,
paradossalmente, questo linciaggio mediatico si svolge in piena
libertà, senza restrizioni".
"Contrariamente all'immagine pubblicizzata, la Tunisia non
vive sotto gli stivali di un dittatore sostenuto da esercito e
polizia, sottolineano i firmatari. In questo contesto storico
eccezionale, gli intellettuali affermano "il loro attaccamento
al rispetto delle libertà individuali e pubbliche, qualunque sia
il potere e il leader in carica". A causa dello stato
deplorevole in cui gli ex leader hanno lasciato il Paese, diamo
un pregiudizio favorevole al nuovo governo soprattutto perché,
senza precedenti nella storia della Tunisia indipendente, si
tratta di un governo apartitico, guidato da una donna, alla
ricerca della parità". "Pur credendo nella solidarietà
internazionale e nel contributo di intellettuali critici,
affermiamo il nostro rifiuto di qualsiasi interferenza straniera
e attacco alla sovranità nazionale"." Siamo fiduciosi che il
popolo tunisino troverà i mezzi per tracciare il proprio cammino
verso la dignità, la giustizia e la libertà, rompendo con la
logica del dominio a livello nazionale e internazionale. (ANSA).
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Tunisia: intellettuali, Saied non è un dittatore
Lettera congiunta, Paese va verso emancipazione democratica