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Migranti: 12 Paesi a Bruxelles, finanzi muri alle frontiere

Med5 a Ue, avanzare su accordi Paesi terzi, rimpatri, confini

Muro anti-migranti nell'enclave spagnola di Ceuta

Redazione Ansa

BRUXELLES - Nuovi strumenti per proteggere le frontiere esterne dell'Ue di fronte ai flussi migratori, anche col finanziamento europeo di recinzioni e muri: è quanto viene chiesto dai ministri dell'Interno di una dozzina di Paesi (Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Rep.Slovacca) in una lettera indirizzata alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio Ue. Il tema del rafforzamento dei confini esterni dell'Unione sarà affrontato dalla riunione dei ministri dell'Interno dei 27 oggi a Lussemburgo.

Nella lettera alla Commissione e alla presidenza di turno del Consiglio Ue, i 12 Paesi chiedono "nuovi strumenti che permettano di evitare, piuttosto che affrontare in seguito, le gravi conseguenze di sistemi migratori e di asilo sovraccarichi e capacità di accoglienza esaurite, che alla fine influiscono negativamente sulla fiducia nella capacità di agire con decisione quando necessario". "Allo stesso tempo - si legge ancora in un passaggio del documento - queste soluzioni europee dovrebbero mirare a salvaguardare il sistema comune di asilo riducendo i fattori di attrazione" ('pull factors').

Med5 a Ue, avanzare su accordi Paesi terzi, rimpatri, confini

BRUXELLES - I ministri dell'Interno del Med5 - Italia, Spagna, Malta, Grecia, Cipro - in una lettera a Bruxelles chiedono un'accelerazione sulla cooperazione con i Paesi terzi su migranti, rimpatri e sulla gestione delle frontiere esterne, in parallelo al negoziato sul Patto sull'asilo. Nel documento, del 5 ottobre, sono richiesti "ulteriori sforzi in collaborazione con i Paesi di origine e transito su questioni di interesse comune", con "progressi tangibili nei finanziamenti" e una "maggiore concretezza e certezza sul percorso" in tempi brevi, in termini di "giorni o settimane".

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