(ANSAmed) - MADRID, 15 SET - Il settore dell'energia nucleare
spagnolo è sul piede di guerra con il governo di centrosinistra
del Paese iberico, segnalano i media locali: il motivo
principale è una delle ultime misure adottate dall'esecutivo,
alle prese con una situazione d'emergenza per un aumento da
record dei prezzi dell'elettricità e che sta cercando di
contenere l'impatto sui costi energetici di famiglie e imprese
con diversi provvedimenti.
La misura in questione, una proposta di legge che dovrà
essere approvata in Parlamento, punta a ridurre i denominati
"benefici caduti dal cielo", ottenuti da produttori d'energia
con basse emissioni di Co2 (come le nucleari) che — a causa di
meccanismi attuali del mercato — riescono a venderla a prezzi
simili rispetto a quelli che invece devono pagare i diritti
europei d'emissione di Co2, ottenendo quindi maggiori profitti.
Questa iniziativa ha portato sul piede di guerra le
principali aziende del settore in Spagna, tra le quali ci sono
grandi compagnie elettriche come Endesa e Iberdrola: un
comunicato dell'organizzazione che le raggruppa, il Foro
Nucleare, sostiene che, con la nuova legge, sarebbero costrette
a chiudere anticipatamente le centrali attive in Spagna per
insostenibilità dei costi. Attualmente nel Paese iberico ci sono
sette impianti in funzionamento.
Le concessioni attuali scadranno tra il 2027 e il 2035,
ricorda il quotidiano El País, che segnala anche che l'eventuale
stop delle centrali non può essere deciso unilateralmente dai
proprietari perché è necessaria l'autorizzazione del governo e
dell'ente regolatore del mercato. Fonti dell'esecutivo hanno
risposto al settore affermando che le misure previste sono
"conformi al diritto nazionale ed europeo", secondo la
televisione pubblica spagnola Tve. (ANSAmed).
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Spagna: settore del nucleare sul piede di guerra con governo
Il motivo è una misura che punta ad abbassare le bollette