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Spagna: possibili indizi di reato nelle attività dell'ex re

Scoop de El Mundo su inchiesta dei pm relativa a Juan Carlos

L'ex re di Spagna Juan Carlos in una foto del 2017

Redazione Ansa

MADRID - I pm spagnoli che indagano sulle attività economiche e finanziarie dell'ex re Juan Carlos sospettano che il padre dell'attuale monarca Felipe VI possa aver commesso quattro reati. Lo riporta il quotidiano spagnolo El Mundo, sostenendo di aver avuto accesso a documenti inviati dalla procura della Corte Suprema a colleghi svizzeri che, a loro volta, stanno indagando su Juan Carlos.

In queste carte, gli inquirenti affermano che l'ex re potrebbe aver accumulato patrimoni facendosi pagare "commissioni ed altre prestazioni di carattere simile" per aver agito come "intermediario in affari imprenditoriali internazionali", attività con le quali potrebbe aver commesso reati di "riciclo di denaro, contro il Tesoro pubblico, corruzione e traffico di influenze illecite"; inoltre, chiedono alle autorità svizzere informazioni sui conti bancari in quel Paese legati a persone vicine a Juan Carlos.

Oltre un anno fa, l'ex re ha lasciato la Spagna, inseguito da notizie e indiscrezioni su sue presunte attività illecite. Ora vive negli Emirati Arabi Uniti. Nei mesi successivi alla partenza, Juan Carlos ha restituito al fisco iberico circa 5 milioni di euro per patrimoni non dichiarati in precedenza. El Mundo ricorda che l'inchiesta su sue presunte attività illecite prosegue, ma al momento l'ex monarca non è iscritto sul registro degli indagati.

Non si sono fatte attendere le prime reazioni politiche. "Stiamo ricevendo notizie preoccupanti", ha commentato, in risposta alle domande di cronisti spagnoli, il ministro dell'Interno Fernando Grande-Marlaska. "Lasciamo che la procura agisca e adotti le misure che consideri necessarie e opportune", ha aggiunto. Podemos, uno dei partiti che fanno parte del governo di centrosinistra spagnolo, ha pubblicato su Twitter un messaggio in cui afferma che l'istituzione che rappresenta la leadership dello Stato è motivo di "vergogna internazionale".

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