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Spagna: escono dal carcere i leader catalani graziati

Junqueras, 'oggi non finisce nulla, oggi tutto continua'

Redazione Ansa

MADRID - Hanno lasciato le carceri della Catalogna in cui stavano scontando le loro pene i nove leader separatisti di questa regione spagnola graziati dal governo centrale di Madrid. Tutti hanno trascorso in prigione più di tre anni. Ad accoglierli c'erano esponenti del governo regionale e di partiti indipendentisti.

"Oggi non finisce nulla, oggi tutto continua. Perché oggi siamo nove persone in più a unirci all'impegno per la libertà di tutte le persone di questo Paese", ha detto all'uscita dal carcere Oriol Junqueras, ex vicepresidente regionale della Catalogna condannato a 13 anni dopo il tentativo di secessione del 2017. "Il carcere non ci piega di fronte a nulla, ma al contrario rafforza le nostre convinzioni", ha aggiunto Junqueras. "Usciamo con l'impegno di continuare a lavorare con la politica su ciò che non sarebbe mai dovuto uscire dalla politica", ha detto fuori dal centro penitenziario di Lledoners (Barcellona).

Prima di lui, hanno preso la parola gli altri sei leader indipendentisti che hanno condiviso il carcere con Junqueras: tutti hanno espresso messaggi di rivendicazione degli obiettivi del separatismo. "Se oggi siamo fuori è perché lo Stato non ha più potuto tenerci dentro a causa della pressione dall'Europa", ha affermato per esempio l'attivista Jordi Cuixart, "oggi non è una giornata di rinuncia, bensì una in cui noi catalani ci riaffermiamo per continuare la nostra lotta". "Non accetteremo nessun silenzio in cambio di nessun indulto", ha affermato da parte sua Jordi Sánchez, anche lui attivista ed esponente del partito Junts per Catalunya. "Continueremo a lottare per ottenere l'indipendenza della Catalogna", ha dichiarato l'ex assessore regionale Josep Rull. I sette sono stati fotografati mentre reggevano un cartellone con la scritta 'Freedom for Catalonia' e una bandiera indipendentista della Catalogna.

Presso un altro carcere catalano, situato in provincia di Girona, l'ex assessora regionale Dolors Bassa, anche lei graziata dopo la condanna, ha affermato che l'indulto è "un primo passo", ma "la repressione non è finita".

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