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Migranti:Cartabia, Italia in prima linea, serve sforzo corale

Nel 2020 salvate 25.000 persone. Serve collaborazione giudiziaria

La ministra della Giustizia Marta Cartabia

Redazione Ansa

ROMA - "L'Italia è in prima linea nei flussi migratori e rimane pienamente impegnata nella prevenzione e nella lotta contro questo reato, in particolare nel Mediterraneo", così come "nella tutela dei diritti umani dei migranti vittime del traffico, a partire dal diritto alla vita".

Ma "la dimensione dei flussi migratori richiede uno sforzo corale. La comunità internazionale deve intensificare i propri sforzi". Lo ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia, a Vienna alla 30esima sessione della Commissione ONU per la prevenzione della criminalità. Cartabia ha ricordato che nel 2020 l'Italia ha salvato oltre 25.000 migranti.

"Organizzazioni criminali spietate sfruttano l'aspirazione naturale dei migranti a una vita migliore e li mettono seriamente a rischio. Tragedie continuano a verificarsi nonostante i nostri sforzi", ha notato la ministra per la quale "c'è molto da fare, a partire dalla prevenzione". "Questo è il motivo - ha spiegato - per cui valorizziamo e supportiamo le campagne di sensibilizzazione e i programmi dell'UNODC per affrontare le cause profonde e i fattori di spinta del traffico.

La Convenzione di Palermo e relativo "Protocollo contro il traffico di migranti" rappresentano i principali strumenti giuridici a livello globale per affrontare questo fenomeno, e siamo fiduciosi che il meccanismo di revisione recentemente varato, fortemente sostenuto dall'Italia, contribuirà a renderli più efficaci".

Cartabia ha definito "essenziali" la cooperazione internazionale tra le autorità di contrasto e giudiziaria tra i paesi di origine, transito e destinazione. Non è un caso che l'Italia promuova, in collaborazione con l'UNODC, "progetti innovativi volti a rafforzare la collaborazione con i Paesi africani nella lotta al traffico di migranti e ad altri reati connessi, in particolare la tratta di persone". Ma occorre anche fare altro: "dobbiamo anche rafforzare la nostra cooperazione giudiziaria. L'assegnazione in Italia di un magistrato di collegamento dalla Nigeria è stato particolarmente fruttuoso ed è stato replicato altrove. E' stato pianificato il dispiegamento di ulteriori magistrati di collegamento dai Paesi africani in Italia e presto sarà concluso un accordo con il Niger, anche grazie al sostegno fornito dall'UNODC. Ulteriori iniziative sono in corso per rafforzare la cooperazione giudiziaria tra l'Italia e gli altri paesi africani, in particolare con il Mali e il Senegal".

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