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Turchia: registrazioni vietate alle manifestazioni, polemica

Opposizioni: 'Per nascondere abusi polizia, democrazia sospesa'

Redazione Ansa

(ANSA) - ISTANBUL, 03 MAG - È scontro in Turchia su una nuova circolare del ministero dell'Interno, che vieta ai cittadini di filmare e fotografare gli interventi della polizia durante le manifestazioni e gli eventi pubblici. Secondo le autorità, il regolamento è stato introdotto per difendere la sicurezza delle forze dell'ordine e la privacy dei cittadini e non si applica ai giornalisti. Opposizioni e associazioni di avvocati denunciano invece un tentativo di "sospensione della democrazia", impedendo il controllo pubblico sulla condotta delle forze di sicurezza, spesso accusate di azioni violente durante le proteste di piazza. Diversi esperti lanciano l'allarme sugli ostacoli alla raccolta di prove di eventuali abusi commessi.

"Questa circolare significa che la democrazia è stata sospesa in Turchia, che la costituzione è stata sospesa, che i diritti e le libertà sono state sospese", ha accusato Kemal Kilicdaroglu, leader del principale partito di opposizione, il socialdemocratico Chp.

La norma è stata già applicata in occasione degli interventi della polizia alle manifestazioni non autorizzate del Primo maggio a piazza Taksim a Istanbul e in altre città, in cui sono state fermate oltre 300 persone. Durante le proteste, anche numerosi reporter hanno denunciato ostacoli al proprio lavoro.

(ANSA).

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