(ANSAMed) - BEIRUT, 14 APR - Il sottosegretario statunitense
per gli affari politici, David Hale, è arrivato stamani a
Beirut, per colloqui con le più alte cariche istituzionali sulla
ripresa delle trattative tra Libano e Israele per la definizione
delle frontiere marittime. La questione è legata allo
sfruttamento di giacimenti energetici presenti nel Mediterraneo
orientale, a largo delle coste libanesi e israeliane.
I negoziati diretti tra Libano e Israele erano avvenuti da
ottobre a dicembre scorsi con la mediazione degli Stati Uniti,
dopo 10 anni di trattative indirette. I due paesi sono
formalmente in stato di belligeranza dalla loro nascita, come
Stati indipendenti, più di 70 anni fa. Le frontiere terrestri
non sono state definite. La necessità di definire il confine
marittimo era stata espressa più volte dal Libano sin dal 2010
per ragioni legate a interessi economici collegati allo
sfruttamento delle risorse energetiche. Il Libano è in default
economico. E attraversa la sua peggiore crisi economica e
politica degli ultimi 30 anni.
La classe politica, fortemente contestata in patria, aveva
cercato nei mesi scorsi di mostrarsi interessata, anche tramite
negoziati senza precedenti con Israele, a trovare nuove risorse
economiche. Nei giorni scorsi il governo di Beirut ha cominciato
a far circolare tra i suoi ministri competenti un decreto col
quale intende estendere la richiesta territoriale nei negoziati
con Israele, una mossa che potrà irrigidire la parte israeliana
e americana. Ma il decreto è stato bloccato ieri sera dal
presidente della repubblica libanese Michel Aoun. (ANSAmed).
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Inviato Usa a Beirut per ripresa negoziati Libano-Israele
Fermi i colloqui per spartizione risorse energetiche marittime