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Tunisia: appello per liberazione attivista Lgbtq

21 associazione chiedono rilascio di Rania Amdouni

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 08 MAR - Ventuno associazioni e Ong tunisine per la difesa dei diritti umani hanno denunciato in una nota la recente condanna a sei mesi di reclusione "per oltraggio a pubblico ufficiale" nei confronti dell'attivista e militante Lgbtq Rania Amdouni, chiedendone la liberazione immediata. Questa condanna, secondo i firmatari dell'appello, è una strumentalizzazione delle istituzioni statali "per regolare i conti con gli attivisti per i diritti umani" e una violazione delle procedure legali. "Perseguire i difensori dei diritti umani per le loro posizioni e idee è contrario alla legge tunisina che sottopone ogni forma di espressione alle disposizioni del decreto-legge n. 115 del 2011, relativo alla libertà di stampa, stampa e pubblicazione".

Tra i firmatari dell'appello vi sono la Lega tunisina per i diritti umani (Ltdh), l'Organizzazione contro la tortura in Tunisia (Octt), l'Associazione tunisina per la difesa delle libertà individuali e il Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes).

Amdouni è stata arrestata lo scorso 27 febbraio quando si è recata in una caserma della polizia per denunciare una campagna di minacce e diffamazione nei suoi confronti "da parte dei sindacati delle forze di sicurezza e estremisti di destra". La condanna da parte del Tribunale di Tunisi è arrivata invece il 4 marzo scorso per oltraggio a pubblico ufficiale. Secondo diverse associazioni della società civile molti rappresentanti della comunità Lgbtq tunisina sarebbero stati presi di mira dalla polizia durante le manifestazioni di protesta di inizio anno; tra questi sicuramente Rania Amdouni, militante politica e Lgbt da tempo, riconosciuta, con un'identità queer. (ANSAmed).

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