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Egitto: moglie, Shaath in una cella di 25mq con altri 18

Caso del dissidente palestinese-egiziano monitorato dall'Italia

Il dissidente palestinese-egiziano Ramy Shaath

Redazione Ansa

IL CAIRO - E' detenuto "in condizioni disumane", condividendo "con 10 e fino a 18" compagni di cella solo 25 metri quadrati, il dissidente palestinese-egiziano Ramy Shaath rinchiuso da oltre un anno e mezzo nel carcere di Tora al Cairo in un caso giudiziario monitorato dall'Italia. Lo ha denunciato la consorte, Céline Lebrun-Shaath, in una petizione pubblicata sul sito di Amnesty International. La francese riferisce di aver comunque ricevuto questo mese un permesso di dieci giorni per poter visitare il marito: "ho potuto prendere Ramy fra le mie braccia per la prima volta in 19 mesi", scrive Lebrun.

Shaath, figlio di Nabil, l'ex-ministro degli Esteri palestinese che fu capo negoziatore all'epoca degli accordi di Oslo, è accusato in maniera assai controversa di adesione alla Fratellanza musulmana messa al bando in Egitto quale terrorista.

Si tratta di accuse considerate pretestuose dal mondo delle ong per la difesa dei diritti umani dove si sottolinea che Shaath era un pacifico attivista che voleva solo creare una piattaforma politica in vista di elezioni.

Il suo caso giudiziario, nell'ambito del meccanismo di monitoraggio dall'Unione europea, viene seguito con attenzione dall'Ambasciata d'Italia al Cairo: a un'udienza svoltasi al Cairo il 10 febbraio, oltre a uno francese, aveva partecipato anche un diplomatico italiano.

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