(ANSAmed) - TUNISI, 20 GEN - La ''Tripoli and Western
Region Protection Force'', coalizione di diverse milizie armate
della capitale libica, ha annunciato sulla sua pagina facebook
di rifiutare risultati e metodo di voto adottato ieri dai membri
del Forum di dialogo politico libico sul meccanismo di selezione
della nuova autorità esecutiva, accusando la Missione di
sostegno dell'Onu in Libia (Unsmil), e il suo capo ad interim,
Stephanie Williams, di aver interferito nello stesso dialogo,
trascurando gli interessi del popolo libico.
Rivolgendosi direttamente al Segretario generale dell'Onu,
Antonio Guterres, agli ambasciatori dei membri permanenti del
Consiglio di sicurezza e ai capi delle missioni dei Paesi che
sostengono il dialogo politico libico, la coalizione, pur
affermando di apprezzare ''il ruolo delle Nazioni Unite nei suoi
sforzi mirati alla stabilità, pace e trasferimento pacifico del
potere'' nel monitorare il processo di dialogo libico, dichiara
di aver osservato una pericolosa deviazione dal percorso
corretto individuando nello stesso una serie di
''trasgressioni'' a partire dal modo sospetto di selezionare
alcuni dei partecipanti al dialogo, alle modalità in cui vengono
presentate e votate le proposte, e all'interferenza personale di
alcuni membri dell'Unsmil nell'indirizzare il percorso politico
verso obiettivi specifici.
Secondo la Tripoli and West Protection Force la Missione Onu
in Libia dunque ''non persegue l'interesse della Libia, ma serve
piuttosto una ristretta cerchia di partiti che non potrà portare
la Libia in salvo''. La coalizione afferma inoltre ''la
necessità di tornare al dialogo libico-libico, di sostenerlo,
verso un dialogo pacifico il più presto possibile, attraverso le
nostre istituzioni nazionali'', dichiarando di agire in difesa
''dei valori, dei principi e della sovranità libica''. La
Tripoli and Western Protection Force conclude la nota domandando
l'intervento del Segretario generale delle Nazioni Unite per
correggere il percorso dell'Unsmil nella direzione di servire
l'interesse della patria e dei cittadini libici.(ANSAmed).
(ANSA).
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