(ANSAmed) - TUNISI, 21 DIC - Nell'ambito dell'indagine sul
caso dei rifiuti importati dall'Italia, che vede coinvolti una
dozzina di indagati, la procura presso il Tribunale di Sousse ha
ordinato l'arresto dell'ormai ex ministro degli Affari locali e
dell'Ambiente Mustapha Aroui, sostituito ieri dal premier Hichem
Mechichi con il ministro delle Infrastrutture, Kamel Doukh. Lo
si apprende dal portavoce del Tribunale di Sousse secondo il
quale dovrà comparire davanti alla giustizia anche il precedente
ministro dell'Ambiente, Chokri BelHassen.
Tra gli altri colpiti da ordine di arresto alti responsabili
del ministero, delle Dogane e dell'Agenzia della Gesione dei
Rifiuti. Gli indagati, secondo i media locali, compariranno oggi
davanti ai magistrati inquirenti a Sousse. Sulla vicenda di un
contratto concluso da una società tunisina per l'importazione di
rifiuti dall'Italia, che ha portato a metà novembre al
licenziamento del direttore generale dell'Agenzia nazionale per
la gestione dei rifiuti (Anged) e ieri del ministro
dell'Ambiente, erano state aperte a novembre due indagini, una
amministrativa e una penale. Il caso era sorto ai primi di
novembre dopo la trasmissione di un'inchiesta della tv privata
El Hiwar Ettounsi sull'arrivo in Tunisia di 70 container con 120
tonnellate di rifiuti, con 200 tonnellate di altri rifiuti
starebbero ancora in attesa di essere smistati nel porto di
Sousse. La società tunisina che ha importato i rifiuti
dall'Italia ed attiva nel settore del riciclaggio dei rifiuti
plastici post-industriali avrebbe presentato false dichiarazioni
e autorizzazioni riguardo alla natura dei rifiuti importati,
vietati in Tunisia ai sensi delle convenzioni internazionali di
Basilea e Bamako aveva dichiarato il portavoce delle Dogane
tunisine, Haytem Zanned. Secondo la stessa fonte i container
sarebbero arrivati in Tunisia nell'aprile 2020, prima della
finalizzazione delle pratiche amministrative. La società
tunisina e il partner italiano sono ora obbligati a riportare i
rifiuti verso il Paese di origine, ovvero in Italia, operazione
che dovrà avvenire in collaborazione tra autorità tunisine e
italiane attraverso canali diplomatici. Il 3 novembre scorso il
Ministero tunisino degli Affari Locali e dell'Ambiente aveva
annunciato l'apertura di un'indagine amministrativa su di un
contratto concluso da un'azienda tunisina per l'importazione di
rifiuti dall'Italia, senza tuttavia divulgare il nome
dell'azienda e affermato di non aver concesso alcuna
autorizzazione alla società coinvolta in questo caso ma che "non
avrebbe esitato a prendere tutte le misure legali appropriate di
fronte a questo tipo di comportamento". (ANSAmed).
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Tunisi:rifiuti da Italia,ordine arresto ex ministro Ambiente
Licenziato ieri da premier, una dozzina gli indagati