(ANSAmed) - ALGERI, 25 NOV - In Algeria, un giornalista e un
informatore algerini sono stati condannati in contumacia a un
anno di reclusione e al pagamento di 550 mila dinari da un
tribunale di Orano. Lo ha detto il loro difensore di fiducia,
Farid Khemisti. Sad Boudour, giornalista e attivista della Lega
algerina per la difesa dei diritti umani (Laddh), e
l'informatore Nourredine Tounsi, sono stati ''condannati
d'ufficio a una pena detentiva'', ha detto l'avvocato sulla sua
pagina Facebook, precisando che ''considerando che si tratta di
una sentenza in contumacia, gli imputati possono opporsi al
verdetto pronunciato''.
Boudour è accusato in particolare per ''aver minato il morale
dell'esercito con le sue pubblicazioni su Facebook'',
''attaccato l'integrità del territorio nazionale'' e ''invocato
alla disobbedienza civile'', mentre il suo coimputato è accusato
di aver intrattenuto rapporti di ''intelligence con agenti di
una potenza straniera e di aver divulgato segreti aziendali'',
secondo media locali.
I due imputati non erano presenti nemmeno al processo che si
è svolto lo scorso 27 ottobre, avendo il giudice rifiutato il
trasferimento dal carcere di Tounsi, detenuto da settembre ad
Orano, ha precisato il Comitato Nazionale per il rilascio dei
detenuti (Cnld), un'associazione che sostiene i detenuti per
reati di opinione. L'accusa aveva chiesto nei loro confronti in
quell'occasione due anni di carcere. Boudour è attualmente in
stato di libertà dopo essere stato rilasciato nell'ottobre 2019
dopo aver scontato un periodo di detenzione preventiva, mentre
Tounsi si trova in carcere dal settembre 2020. In un altro
processo per diffamazione, Tounsi è stata condannato in
contumacia a sei mesi di prigione, secondo la Cnld.
Le autorità algerine da mesi prendono di mira attivisti,
oppositori politici, giornalisti e utenti di Internet,
aumentando il numero di arresti, procedimenti giudiziari e
condanne, al fine di impedire una ripresa dell'''Hirak'', il
movimento di protesta anti-regime, ''congelato'' dalla crisi
sanitaria. Secondo la Cnld, circa 90 persone sono attualmente
incarcerate per fatti legati alle proteste popolari in Algeria,
la maggior parte per aver postato su Facebook. (ANSAmed).
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Algeria: giornalista e informatore condannati a un anno
Ong, "90 persone in carcere preventivo per reati opinione"