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Wsj, funzionario Usa a Damasco per colloqui con regime

'Patel andò nei mesi scorsi per rilascio detenuti americani'

Il presidente siriano Bashar al Assad

Redazione Ansa

ROMA - Kash Patel, vice assistente di Donald Trump e principale funzionario dell'antiterrorismo della Casa Bianca, si è recato a Damasco nei mesi scorsi per colloqui con il regime di Bashar al Assad, i primi di alto livello tra Stati Uniti e Siria da oltre 10 anni, nel tentativo di ottenere il rilascio di due americani detenuti dal governo siriano. Lo rende noto il Wall Street Journal, citando funzionari dell'amministrazione Trump e altre fonti vicine ai negoziati. Le fonti non hanno voluto rivelare chi abbia incontrato Patel durante la sua visita.

Gli ultimi colloqui noti tra la Casa Bianca e funzionari del regime di Assad risalgono al 2010 e si tennero a Damasco. Nel 2012 gli Stati Uniti interruppero le relazioni diplomatiche con la Siria per protestare contro la brutale repressione delle proteste anti-governative del 2011. Washington - spiega il Wsj - spera di arrivare a un accordo con Assad per il rilascio di Austin Tice, giornalista freelance ed ex Marine, scomparso in Siria nel 2012, e di Majd Kamalmaz, un medico siro-americano di cui non si hanno più notizie dopo essere stato fermato a un checkpoint nel 2017. Si ritiene che altri 4 americani, prosegue il giornale, siano detenuti dal governo siriano, ma si sa molto poco dei loro casi.

Intanto il capo dell'intelligence libanese, il generale Abbas Ibrahim, ha confermato le indiscrezioni dei giorni scorsi circa la sua presenza negli Stati Uniti per uno "scambio di informazioni" relative, tra le altre cose, alla sorte di due cittadini americani che si ritiene siano detenuti nelle carceri di Damasco. In dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore ai media panarabi e del Golfo, Ibrahim ha confermato di esser stato a Washington e di aver incontrato alti esponenti dell'amministrazione americana. "Abbiamo delle buone relazioni di lavoro con gli americani e nutro delle speranze", ha detto Ibrahim citato dal quotidiano emiratino The National, senza addentrarsi in dettagli dei negoziati in corso tra Washington e Damasco.

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