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Italia e 4 Paesi, Israele fermi insediamenti e demolizioni

Roma, Parigi, Berlino, Londra, Madrid: 'mossa controproducente'

Redazione Ansa

ROMA - "Chiediamo un arresto immediato della costruzione degli insediamenti, nonché degli sfratti e delle demolizioni delle strutture palestinesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania". Lo scrivono in una dichiarazione congiunta i Ministeri degli esteri di Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna, a pochi giorni dalla decisione di Israele di approvare la costruzione di 4.900 nuovi alloggi in Cisgiordania.

Si tratta, dicono i Cinque, di una mossa "controproducente alla luce degli sviluppi positivi degli accordi di normalizzazione raggiunti tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein". Una mossa che "viola il diritto internazionale e mette ulteriormente a repentaglio la fattibilità di una soluzione a due Stati per portare una pace giusta e duratura nel conflitto israelo-palestinese". "Come abbiamo sottolineato direttamente con il governo di Israele - affermano nella dichiarazione congiunta-, questo passo mina inoltre gli sforzi per ricostruire la fiducia tra le parti al fine di riprendere il dialogo".

"Chiediamo la piena attuazione della risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", proseguono i Cinque, aggiungendo che non verrà riconosciuto "alcun cambiamento alle linee del 4 giugno 1967, anche per quanto riguarda Gerusalemme, se non concordato tra le parti". "La sospensione dei piani per annettere parti dei territori palestinesi occupati deve diventare permanente", conclude la dichiarazione chiedendo a "entrambe le parti di astenersi da qualsiasi azione unilaterale e di riprendere un dialogo credibile nonché negoziati diretti su tutte le questioni relative allo status finale".

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