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Israele: ergastolo a ultrà ebreo che uccise famiglia araba

La sua molotov provocò un rogo in cui morirono genitori e bebè

La casa distrutta della famiglia Dawabshe a Duma

Redazione Ansa

TEL AVIV - Il tribunale distrettuale di Lod (Tel Aviv) ha condannato oggi a tre ergastoli e ad altri 27 anni di carcere Amiram Ben Oliel, 25 anni, per aver provocato la morte di una intera famiglia palestinese quando nel luglio 2015 lanciò una bottiglia incendiaria in una casa del villaggio cisgiordano di Duma. Nel rogo perirono i due genitori, Saad e Riham Dawabshe, e il pargoletto Ali. Un altro figlio della coppia, Ahmed, è sopravvissuto ma nell'attentato ha subito estese ustioni.

Ben Oliel dovrà inoltre versare alla famiglia di Ahmed Dawabshe risarcimenti per 258 mila shekel, 65 mila euro. Nel corso del processo la pubblica accusa è riuscita a dimostrare la colpevolezza di Ben Oliel, ma non una sua possibile appartenenza ad un gruppo eversivo della estrema destra ebraica. Il giovane, da parte sua, si è proclamato innocente e ha denunciato di essere stato seviziato dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano. Il suo appello non è stato però accolto dai giudici.

I familiari di Ahmed Dawabshe hanno espresso oggi soddisfazione per la severità della sentenza.

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