(ANSAmed) - CITTA DEL VATICANO, 10 SET - "Le frontiere, da
sempre considerate come barriere di divisione, possono invece
diventare 'finestre', spazi di mutua conoscenza, di
arricchimento reciproco, di comunione nella diversità; possono
diventare luoghi in cui si sperimentano modelli per superare le
difficoltà che i nuovi arrivi comportano per le comunità
autoctone". Lo ha detto il Papa nell'udienza con i partecipanti
al progetto con i migranti "Snapshots from the borders" che vede
in prima linea Lampedusa.
"Lo scenario migratorio attuale - ha detto ancora il Papa
nell'udienza con i partecipanti al progetto 'Snapshots from the
borders' - è complesso e spesso presenta risvolti drammatici. Le
interdipendenze globali che determinano i flussi migratori sono
da studiare e capire meglio. Le sfide sono molteplici e
interpellano tutti. Nessuno può rimanere indifferente alle
tragedie umane che continuano a consumarsi in diverse regioni
del mondo. Tra queste ci interpellano spesso quelle che hanno
come teatro il Mediterraneo, un mare di confine, ma anche di
incontro di culture".
Poi il pontefice ha sottolineato, ripetendo quanto già detto
a Bari, il 23 febbraio di quest'anno, di fatto l'ultima sua
uscita da Roma prima del lockdown, che "la comunità
internazionale si è fermata agli interventi militari, mentre
dovrebbe costruire istituzioni che garantiscano uguali
opportunità e luoghi nei quali i cittadini abbiano la
possibilità di farsi carico del bene comune". "Nel contempo, non
accettiamo mai che chi cerca speranza per mare - ha detto ancora
il Papa richiamando quello discorso - muoia senza ricevere
soccorso". "Certo, l'accoglienza e una dignitosa integrazione
sono tappe di un processo non facile; tuttavia, è impensabile
poterlo affrontare innalzando muri".
Di fronte alle sfide poste dalle migrazioni "appare evidente
come sono indispensabili la solidarietà concreta e la
responsabilità condivisa, a livello sia nazionale che
internazionale" e anche "l'attuale pandemia ha evidenziato la
nostra interdipendenza: siamo tutti legati, gli uni agli altri,
sia nel male che nel bene".
"Bisogna agire insieme, non da soli". Per Papa Francesco
infine "è anche fondamentale cambiare il modo di vedere e
raccontare la migrazione: si tratta di mettere al centro le
persone, i volti, le storie. Ecco allora l'importanza di
progetti, come quello da voi promosso, che cercano di proporre
approcci diversi, ispirati dalla cultura dell'incontro, che
costituisce il cammino verso un nuovo umanesimo". (ANSAmed).
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