(di Patrizia Antonini)
(ANSAmed) - BRUXELLES, 14 AGO - Tensione alle stelle nel
Mediterraneo orientale, dopo che la Turchia ha inviato la nave
Oruc Reis per attività di esplorazione di idrocarburi
all'interno della Zona economica esclusiva greca (non
riconosciuta da Ankara), in un'escalation che vede numerosi
interessi in gioco, compresa la partita libica. In questo
rinnovato braccio di ferro, fregate e corvette della Marina
militare turca accompagnano la Oruc Reis, e il ministero della
Difesa ha fatto sapere di essere pronto a proteggere fino in
fondo gli interessi del suo Paese. Inaccettabile per Atene,
sostenuta dai partner dell'Ue e da Israele.
La diplomazia è al lavoro nel tentativo di disinnescare la
portata esplosiva della situazione, con la mediazione della
cancelliera Angela Merkel e del leader del Consiglio europeo
Charles Michel, che hanno sentito il presidente Recep Tayyip
Erdogan, e quella del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che
ha parlato col suo omologo Mevlut Cavusoglu. Il dossier è sul
tavolo del Consiglio Esteri straordinario, convocato dall'Alto
rappresentante Ue, Josep Borrell, ma Parigi ha già rafforzato la
sua presenza militare nell'area, inviando due caccia Rafale e
due navi militari, mentre Atene è in stato di allerta, con i
soldati richiamati dal congedo estivo.
Le fibrillazioni sono palpabili, anche perché, nella sua
nuova dimostrazione di forza, la Turchia ha avviato
un'esercitazione navale nell'area a sud est delle isole greche
di Kastellorizo e Rodi, ed un incidente involontario potrebbe
far precipitare la situazione.
L'escalation arriva a una settimana dalla firma dell'accordo
di demarcazione marittima tra il governo greco e l'Egitto del 6
agosto. Un'intesa in contrasto con quella siglata a novembre tra
Erdogan e il premier libico Fayez Al Sarraj per una spartizione
del Mediterraneo orientale, in cambio di aiuto militare contro
il generale Khalifa Haftar (sostenuto da Russia, Egitto ed
Emirati). Una divisione che oltre a porre un'ipoteca su ampie
zone di ricerca di idrocarburi, dove anche l'Italia ha interessi
attraverso l'Eni, blocca il transito a Eastmed, il progetto di
gasdotto sottomarino che partendo dalle coste di Israele
dovrebbe toccare Cipro, Grecia, e sbucare in Puglia. Non a caso
l'ambasciata israeliana ad Atene ha sottolineato che "Israele
sta monitorando con attenzione l'incremento delle tensioni nel
Mediterraneo orientale" e ha espresso il suo pieno sostegno e
solidarietà alla Grecia. Ma la situazione crea nuove
preoccupazioni anche tra i membri della Nato, e forse proprio
per questo, venerdì a Vienna, il segretario di Stato Usa Mike
Pompeo incontrerà il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias.
(ANSAmed).
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Tensione nel Mediterraneo orientale, diplomazia a lavoro
Dossier domani al Consiglio straordinario Ue. Parigi invia navi