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Turchia: Consiglio d'Europa, stop a maltrattamenti arrestati

'Livelli denunce restano alti, intervenga il Presidente'

Redazione Ansa

STRASBURGO - "Il numero di denunce di maltrattamenti inflitti dalle forze dell'ordine alle persone arrestate, comprese donne e minori, resta a livelli allarmanti", ed è necessario che "il Presidente della Repubblica indichi con un messaggio chiaro e fermo che tali comportamenti non saranno più tollerati". Lo afferma il comitato anti tortura (Cpt) del Consiglio d'Europa nel rapporto sulla visita condotta nel 2019, in cui sottolinea comunque che la gravità dei maltrattamenti è diminuita rispetto alla precedente visita condotta nel 2017.
Il Cpt evidenzia che le denunce raccolte nel 2019, suffragate da prove mediche, riguardano casi di calci, pugni, manganellate inflitti dopo che la persona arrestata è stata ammanettata o comunque è sotto controllo. L'organo di Strasburgo indica inoltre di aver ricevuto, come già accadde nel 2017, numerose denunce per l'eccessivo uso della forza e maltrattamenti ad opera delle squadre d'intervento motorizzate di Istanbul, chiamate 'Yunus'. Il Cpt chiede quindi alle autorità di "esercitare un maggiore controllo su queste unità".

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