(ANSAmed) - BELGRADO, 5 AGO - Il presidente serbo
Aleksandar Vucic e la premier Ana Brnabic hanno partecipato ieri
sera in una località al confine con Croazia e Serbia-Erzegovina
a una cerimonia commemorativa in ricordo delle vittime e dei
profughi serbi per l'operazione denominata 'Tempesta', l'azione
militare contro i serbi lanciata dalle forze croate 25 anni fa,
il 4 agosto 1995, che segnò la fine della guerra per
l'indipendenza del Paese dalla Jugoslavia socialista.
Questo evento continua a dividere profondamente Serbia e
Croazia: Belgrado parla infatti di genocidio, orrendi crimini e
di pulizia etnica ad opera dei croati, Zagabria invece considera
quella operazione una legittima azione bellica per la conquista
dell'indipendenza. Da una parte il lutto e il dolore, dall'altra
la gioia e la festa. Furono quasi 2 mila le vittime serbe
dell'operazione 'Tempesta', in conseguenza della quale circa 250
mila civili serbi furono costretti a lasciare le loro case nella
regione della Krajna.
La cerimonia di ieri sera si è svolta a Sremska Raca, su un
ponte sul fiume Sava, lo stesso che 25 anni fa percorsero le
migliaia di serbi in fuga. La Serbia, ha detto Vucic, non
dimentica i crimini subiti e mai si rallegrerà per le vittime e
le sofferenze altrui, poichè la Serbia rispetta tutte le
vittime, e in questo si differenzia dagli altri. "Ma la Serbia
non permetterà più a nessuno che si taccia sulle proprie
vittime", ha affermato il presidente. "Sì alla pace e alla
riconciliazione, ma mai all'umiliazione", ha aggiunto Vucic, con
allusione alla decisione di un vicepremier del governo croato,
appartenente alla minoranza serba, di partecipare oggi alle
celebrazioni ufficiali croate per il 25/mo del successo
dell'operazione 'Tempesta'. "Non possiamo festeggiare la
tragedia del popolo serbo, l'uccisione di civili serbi, di
bambini serbi. La Serbia non accetterà mai una tale
umiliazione".
Alla cerimonia commemorativa hanno preso parte anche i
dirigenti della Republika Srpska, l'entità della
Bosnia-Erzegovina a maggioranza serba, e il patriarca
serbo-ortodosso Irinej. Quest'ultimo ha stigmatizzato le
celebrazioni della Croazia, che festeggia come un grande trionfo
un autentica tragedia vissuta dal popolo serbo. E ha criticato
la Chiesa cattolica croata che, ha detto, tace sui crimini
subiti dai serbi. (ANSAmed).
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Serbia-Croazia: Vucic a commemorazione vittime 'Tempesta'
Cerimonia al ponte percorso dai profughi serbi 25 anni fa