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Israele: Italia-Germania-Francia-Spagna contro annessioni

Ambasciatori, accresceranno minacce verso stato ebraico

'Giornata di collera' contro i progetti israeliani di annessione in Cisgiordania nella Striscia di Gaza

Redazione Ansa

TEL AVIV - Le annessioni "accresceranno le minacce nei confronti di Israele". Lo scrivono in una lettera, pubblicata dal sito Walla, gli ambasciatori in Israele di Italia, Gianluigi Benedetti, di Germania, Susanna Azum-Reiner, di Francia, Eric Danon, e di Spagna, Manuel Gómez-Acebo, a testimonianza della crescente pressione Ue contro i progetti israeliani che dovrebbero partire da oggi. "Proprio il nostro costante e fermo impegno nella sicurezza di Israele e nella stabilità regionale ci porta a temere - hanno sottolineato - le avverse e durature conseguenze di una potenziale annessione". Conseguenze "negative" che potrebbero includere, hanno aggiunto, "una possibile destabilizzazione della Cisgiordania e la crescita di tensioni nell'intera regione.

Inoltre, voci regionali hanno già sottolineato il rischio sul fatto che un passo simile metterebbe in pericolo le fiorenti relazioni israeliane con gli Stati Arabi". "I nostri Stati - hanno continuato - attribuiscono il massimo valore ai principi della legge internazionale come quello relativo al divieto di cambi unilaterali dei confini".

In apertura dell'intervento pubblicato dal Walla, i 4 rappresentanti Ue hanno ricordato "la solida amicizia" che ognuno dei propri paesi "ha costruito con lo Stato di Israele e con il suo popolo". Proprio tenendo conto di questa lunga amicizia e dell'impegno nella sicurezza di Israele, ribadiamo - hanno scritto - il pensiero dei nostri rispettivi governi sulla possibile annessione di parti della Cisgiordania". Una mossa che "costituirebbe una violazione dei vari principi sui quali abbiamo collettivamente costruito le nostre regole di base fin dalla Seconda Guerra mondiale". Gli ambasciatori hanno quindi ribadito che i rispettivi paesi "non riconosceranno alcun cambio ai confini del 1967, eccetto quelli concordati da entrambi le parti" e che "ogni decisione di annettere avrebbe conseguenze sulla stretta relazione" con Israele.

"Israele - hanno denunciato - è oggi ad un bivio. Rimaniamo convinti che, nonostante le durezze e le difficoltà, l'unica via di questo conflitto resti una soluzione negoziale con l'obbligo per entrambe le parti di non accedere a passi unilaterali".

"Inoltre - hanno concluso - siamo fortemente impegnati a continuare ad agire sui Palestinesi in modo che possano impegnarsi in negoziati diretti significativi per raggiungere un accordo globale e reciprocamente accettabile, basato su una Soluzione a due Stati in conformità con il diritto internazionale e parametri concordati".

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