(ANSAmed) - BRUXELLES, 5 GIU - Introduzione di un sistema
obbligatorio per il ricollocamento tra Paesi dei migranti
arrivati sul territorio Ue e superamento del principio della
responsabilità del primo Paese d'ingresso per i richiedenti
asilo: sono due dei principali interventi che Italia, Cipro,
Grecia, Malta e Spagna giudicano necessari per impostare una
nuovaItalia e altri Med per ricollocamenti obbligatori (2)
La "solidarietà e un'equa condivisione delle responsabilità",
si legge nel documento dei cinque Paesi Med in prima linea su
questo fronte, "devono essere alla base del nuovo Patto europeo
sull'immigrazione e l'asilo.
Il 'non paper' è stato illustrato non a caso oggi, quando la
Germania ha presentato le sue priorità - tra cui la riforma di
Dublino e un nuovo Patto sull'immigrazione - per la presidenza
di turno dell'Unione che assumerà dal primo luglio prossimo.
Per cercare di superare il problema degli sbarchi dei
migranti salvati dalle unità che incrociano nelle zone SAR
(search and rescue) davanti alla Libia, i cinque Paesi Med
sottolineano che queste operazioni vanno considerate come la
conseguenza del rispetto degli obblighi imposti dalle legge del
mare e non come il risultato di un controllo inefficiente delle
frontiere marittime. E specificano che in questi casi si deve
applicare il meccanismo obbligatorio di ripartizione.
"In caso di una pressione migratoria sproporzionata sui Paesi
di confine che si affacciano sul Mediterraneo - si legge nel
documento - deve essere proposto un luogo sicuro alternativo per
lo sbarco". Parallelamente sarebbe necessario adottare linee
guida comuni rispetto alle attività condotte nelle zone SAR
anche da unità private. E un "meccanismo comune europeo" che
garantisca l'esecuzione dei rimpatri.
Anche per la riforma del sistema d'asilo (Dublino) i cinque
Paesi Med puntano sull'introduzione di un meccanismo
"prestabilito, obbligatorio e automatico" basato su una
ridistribuzione 'pro quota' tra gli Stati membri. E questo per
rimediare agli squilibri generati dal principio della
responsabilità del Paese di primo ingresso, principio "concepito
in un contesto diverso" dall'attuale.
"In un sistema di ricollocamenti obbligatori - si legge
ancora nel documento - giudichiamo accettabile che il Paese
d'arrivo debba farsi carico solo" dei primi accertamenti
necessari per verificare l'identità del richiedente asilo edei
necessari controlli di sicurezza e sanitari.(ANSA).politica Ue
per l'immigrazione e l'asilo. Il 'non paper' è
stato presentato oggi dalla ministra Luciana Lamorgese ai suoi
colleghi durante la videoconferenza dei ministri dell'Interno
Ue. (ANSAmed).
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Italia e altri Paesi Med per ricollocamenti obbligatori
Riforma asilo Ue deve andare oltre principio 'Paese d'ingresso