(ANSAmed) - TUNISI, 7 MAG - L'Osservatorio nazionale per la
difesa della natura civile dello stato (Ondce) ha sottolineato
in una nota la necessità di rispettare la libertà di espressione
e di fede come fondamento dello stato civile e chiesto di
combattere ogni forma di violenza, abuso e minaccia con tutti i
mezzi legali. Cio' in riferimento ad un caso di "attentato al
sacro" e "incitamento alla violenza" occorso ad una blogger
tunisina, Emna Chargui, accusata dal pubblico ministero per aver
condiviso un post su Facebook di un amico algerino, in
particolare un testo ironico intitolato "Sourat Corona" con una
grafica simile al formato di una pagina del Corano.
"Emna Chargui è stata oggetto di insulti e diffamazioni e ha
ricevuto minacce di morte", ha dichiarato l'Osservatorio,
esprimendo sorpresa nel vedere la giovane donna comparire
davanti a un giudice per "aver offeso la religione". In
relazione alla vicenda, il presidente del Sindacato nazionale
dei giornalisti tunisini (Snjt) Néji Bghouri, ha ritenuto queste
accuse uno scandalo di stato e una pericolosa indicazione del
ritorno della politica della repressione e della museruola.
Emna Chargui, studentessa di 26 anni, ha condiviso il 4
maggio scorso sulla sua pagina facebook una parodia del Corano
intitolata "Sourate Corona", a proposito della pandemia di
Covid-19 imitando lo stile del testo sacro. "Non vi è alcuna
differenza tra re e schiavi, seguire la scienza e abbandonare le
tradizioni", si puo' leggere nel testo con la conclusione
ironica "così parla il grande Jilou", un nome della divinità
inventato. L'accusa ha aperto un'inchiesta e la ragazza è stata
convocata il 5 maggio alla stazione di polizia della Kasbah di
Tunisi, ha dichiarato il suo avvocato Inès Trabelsi. Ieri Emna è
stata ascoltata da un procuratore generale del tribunale di
primo grado della capitale che ha deciso di perseguirla per
"attacco al sacro", "attacco alla morale e istigazione alla
violenza", ha aggiunto l'avvocato, specificando che la ragazza è
in stato di libertà.
Secondo l'avvocato Trabelsi, la studentessa è perseguita ai
sensi dell'articolo 6 della Costituzione che stabilisce che "lo
Stato protegge la religione". La legge fondamentale votata nel
2014, frutto di un compromesso storico, prevede che lo stato
"garantisca la libertà di credo, di coscienza" impegnandosi a
"proteggere il sacro e impedire che venga minato". Il 28 maggio,
Emna dovrà comparire dinanzi al Tribunale penale di primo grado,
ha detto ancora l'avvocato. Varie le reazioni sui social
network, ove alcuni utenti hanno denunciato una pubblicazione
"provocatoria" e "irrispettosa" e approvato i procedimenti
legali intrapresi dalle autorità, mentre altri li hanno
deplorati, definendoli un attacco alla libertà di espressione.
(ANSAmed).
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Tunisia: una blogger denunciata per offesa religiosa
Per post ironico su covid-19 con grafica simile a Corano