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Coronavirus: Onu, effetti drammatici per i palestinesi

Governo non ha strumenti fiscali per contrastare la crisi

Controlli per il coronavirus a Gaza

Redazione Ansa

ROMA - Le conseguenze socioeconomiche della pandemia da Covid-19 sulla già critica situazione di Gaza rischiano di essere drammatiche per il popolo palestinese. Lo ha sottolineato l'inviato speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente Nickolay Mladenov, che ha espresso preoccupazione "per i riflessi della pandemia oltre che sulla salute pubblica, per l'impatto sul benessere della popolazione, sul lavoro, sulla coesione sociale, sulla stabilità finanziaria e istituzionale".

Il commercio e il turismo hanno toccato nel Paese il livello più basso degli ultimi due decenni e, secondo quanto riferisce l'inviato Onu, l'Ufficio centrale palestinese di statistica prevede che un lockdown di tre o sei mesi comporterebbe contrazioni del Pil rispettivamente del 5,1% e del 7,1%. Le Nazioni Unite ricordano che, con un controllo molto limitato sulla sua economia, il governo palestinese non ha accesso agli strumenti monetari e fiscali convenzionali necessari per porre rimedio alla crisi. "Mantenere il funzionamento e la stabilità dell'Autorità palestinese è vitale per la sicurezza e il benessere sia dei palestinesi che degli israeliani. La situazione attuale è estremamente pericolosa e richiede un'azione coraggiosa da parte di tutte le parti interessate", ha dichiarato Nickolay Mladenov.

Secondo l'inviato dell'ONU, Israele ha, per questo, una responsabilità determinante. A questo proposito, il rappresentante Onu ha accolto con favore il trasferimento urgente di circa 120 milioni di shekel il mese scorso all'Autorità palestinese. "Questo è un primo passo importante - ha detto - Tuttavia è necessario affrontare con urgenza come Israele può garantire trasferimenti regolari, anche se le entrate dello sdoganamento continuano a diminuire, al fine di garantire il corretto funzionamento delle istituzioni palestinesi e la fornitura di servizi alla popolazione palestinese". "Entrambe le parti - ha insistito - devono lavorare rapidamente per rimuovere le barriere ai trasferimenti regolari." Mladenov ha sottolineato inoltre come il governo palestinese avrà bisogno di un generoso sostegno esterno e di assistenza tecnica per il processo di recupero ''e ciò - ha aggiunto - richiede un migliore coordinamento tra i donatori''.

''L'Onu è pronto a sostenere il piano di risposta socio-economica del governo palestinese - ha concluso - ma esorto tutte le parti interessate a fare lo stesso''.

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