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Coronavirus: Oxfam, nei campi profughi impossibile contenerlo

Paesi già colpiti da fame e guerre rischiano la catastrofe

Volontari aiutano sfollati in Yemen a proteggersi contro il coronavirus

Redazione Ansa

ROMA - Mentre la pandemia sta già colpendo nei più gravi contesti di emergenza come Lesbo, Gaza, Siria, Bangladesh e Sud Sudan, nei campi profughi dove vivono ammassati milioni di sfollati sarà quasi impossibile contenere la diffusione del Coronavirus. E' l'allarme lanciato da Oxfam a fronte di una situazione che vede in media in molti campi oltre 250 persone costrette a condividere 1 sola fonte d'acqua pulita, con meno di 3 metri e mezzo quadrati di spazio vitale a testa.

"Nelle prossime settimane e mesi il virus potrebbe avere un impatto catastrofico nei Paesi già devastati da conflitti, epidemie e malnutrizione in molte zone del pianeta - ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia -. Contesti dove decine di milioni di persone sono costrette a sopravvivere senza acqua pulita o strutture sanitarie. La situazione più grave è nei campi profughi che semplicemente non sono stati concepiti per fronteggiare una pandemia di questa portata".

I fondi per gli interventi umanitari in paesi come Yemen e Siria erano già drammaticamente insufficienti e oggi è necessario reperire risorse per contrastare la pandemia, è l'appello lanciato da Oxfam, che chiede anche ai leader del G20 di intervenire con un piano di azione globale in grado di rispondere all'emergenza Covid19, garantendo l'accesso gratuito alle cure sanitarie per tutti, anche nei Paesi più poveri e vulnerabili. Nel complesso Oxfam sta mettendo in campo un piano di risposta da 100 milioni di euro, con l'obiettivo di soccorrere 14 milioni di persone nelle comunità più vulnerabili di 50 Paesi.

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