(ANSAmed) - TEL AVIV, 19 MAR - A pochi giorni dall'incarico
di formare il governo affidato Benny Gantz, la situazione
politica in Israele sta peggiorando ed allontana la possibilità
di arrivare alla risoluzione della crisi costata ad ora ben tre
elezioni.
La decisione del presidente della Knesset Yuli Edelstein
(Likud) - giustificata con la lotta al coronavirus - di chiudere
l'assemblea sta creando un parapiglia istituzionale che ha
portato Blu-Bianco a depositare un urgente ricorso alla Corte
Suprema per imporne la riapertura. Già la prima seduta del
parlamento era stata giudicata surreale visto che Edelstein
aveva imposto ai 120 neo deputati di giurare a 3 alla volta.
E, con la stessa motivazione, aveva respinto la richiesta del
partito di Gantz di procedere all'elezione di un nuovo
presidente dell'assise. La situazione è diventata ancora più
precaria dopo la mossa di Benyamin Netanyahu, premier ad
interim, di approvare misure tecnologiche di lotta al virus
affidandone la gestione allo Shin Bet (servizio segreto
interno), ritenute lesive della privacy, senza che la Knesset
potesse vagliarle. Oggi infine la polizia ha bloccato una
carovana di 100 automobilisti che a Gerusalemme intendevano
protestare contro quelle misure definite "incompatibili con un
regime democratico".
Lo scontro in atto ha fermato ogni contatto tra Blu-Bianco e
il Likud per la formazione di un governo di unità e per questo
il presidente Reuven Rivlin ha rivolto un appello alle parti di
proseguire nei colloqui e "di assicurare l'attuale e corretto
funzionamento della Knesset" che è fondamentale per "gli
israeliani in questo tempo di crisi come non mai". (ANSAmed).
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Israele: crisi politica peggiora, scontro sulla Knesset
Ricorso a Corte Suprema. Proteste anche per decisioni su virus