(ANSAmed) - ISTANBUL, 28 FEB - "La comunità internazionale
deve agire per proteggere i civili e imporre una no-fly zone"
sulla regione di Idlib nel nord-ovest della Siria. Lo scrive su
Twitter il capo della comunicazione della presidenza turca,
Fahrettin Altun, dopo l'uccisione ieri sera di almeno 33 soldati
di Ankara in un raid attribuito all'aviazione di Damasco. "Una
ripetizione dei genocidi del passato come in Ruanda e Bosnia non
può essere permessa a Idlib", ha aggiunto.
"Abbiamo risposto e continueremo a rispondere" agli attacchi
contro i soldati turchi e i civili, ha aggiunto Altun, citando i
raid di rappresaglia compiuti la scorsa notte da Ankara.
"Milioni di civili vengono bombardati da mesi dal cielo. Le
infrastrutture, comprese scuole e ospedali, vengono prese di
mira sistematicamente dal regime. Un genocidio sta avvenendo
lentamente sotto i nostri occhi. Chi ha una coscienza e una
dignità deve alzare la voce", ha proseguito il portavoce,
secondo cui "il regime ha tratto vantaggio per anni dal silenzio
internazionale di fronte ai suoi crimini. "Abbandonare Idlib al
suo destino significherà che i sogni del regime si
realizzeranno. Hanno compiuto una pulizia etnica e demografica
nella regione. Non possiamo girarci dall'altra parte".
Secondo fonti sul terreno che confermano quanto riportato
dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, sono
16 i militari governativi siriani uccisi nelle ultime ore da
raid di artiglieria turchi nella regione. Il ministro della
Difesa di Ankara Hulusi Akar invece sostiene che nella
rappresaglia dopo i raid della scorsa notte l'esercito turco ha
"neutralizzato" (cioè ucciso o ferito) 329 soldati del regime di
Assad e colpito oltre 200 obiettivi nemici. Tra gli obiettivi
distrutti, secondo Akar, 5 elicotteri, 23 tank, 10 mezzi armati
e numerosi depositi e armi delle forze governative.
Mentre la situazione rimane tesissima sul terreno i
presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip
Erdogan, hanno avuto una conversazione telefonica "dedicata alla
necessità di fare tutto per soddisfare l'accordo iniziale sulla
zona di de-escalation di Idlib", secondo quanto riferisce il
ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, ripreso dalle
agenzie russe.
Su richiesta della Turchia che ha chiesto di avviare
consultazioni la Nato ha convocato il Consiglio del Nord
Atlantico. "Ieri sera ho parlato con il ministro degli Esteri
turco Mevlut Cavusoglu e lui ha richiesto questa consultazione,
gli alleati hanno presentato le loro condoglianze ed espresso la
piena solidarietà alla Turchia", ha detto il segretario generale
della Nato Jens Stoltenberg al termine del Consiglio nord
Atlantico. "Condannano gli attacchi da parte del regime siriano
nella provincia di Idlib - ha aggiunto -, e chiedono di fermare
l'offensiva. Serve una de-escalation per questa pericolosa
situazione per evitare un ulteriore peggioramento della
terribile situazione umanitaria nella regione e per consentire
un urgente accesso umanitario a coloro che sono intrappolati a
Idlib - ha proseguito -. Chiediamo un immediato ritorno al
cessate il fuoco del 2018".(ANSAmed).
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Siria: Turchia, no-fly zone o sarà genocidio a Idlib
'Neutralizzati' 329 soldati Assad. Nato, serve de-escalation