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Tunisia: il governo Fakhfakh ottiene la fiducia del Parlamento

Pronto programma focalizzato su economia e sociale

Tunisia, il governo Fakhfakh ottiene la fiducia del Parlamento

Redazione Ansa

(di Paolo Paluzzi)

TUNISI - Dopo quasi 5 mesi dalle elezioni legislative dello scorso 6 ottobre la Tunisia si è dotata infine di un nuovo governo. Il Parlamento tunisino ha infatti votato in nottata la fiducia, con 129 voti a favore, 77 contrari e 1 astensione, alla squadra del premier Elyes Fakhfakh, che è riuscito a compattare un insieme di forze politiche varie in nome del superiore interesse della nazione. Si tratta di un governo composto da 30 ministri, due sottosegretari (6 le donne), distribuiti in maniera piuttosto equilibrata tra uomini di partito e indipendenti, "scelti secondo i più alti standard di competenza, integrità, e incensuratezza", che secondo Fakhfakh "senza dubbio creeranno una dinamica di gruppo e renderanno le azioni dell'esecutivo più efficaci". A sostegno del nuovo esecutivo hanno votato l'islamico Ennhadha, Achaab, Attayar, Tahya Tounes, e i partiti del gruppo Riforma nazionale.

All'opposizione Qalb Tounes, la coalizione islamista Al Karama, Partito Desturiano Libero (Pdl) e tra gli altri Machrou Tounes, Afek Tounes.

"Ho scelto il sostegno politico al mio governo in armonia con i risultati delle elezioni e credo che tutte le famiglie politiche siano in qualche modo rappresentate nel mio esecutivo, che può anche essere considerato un governo di riconciliazione nazionale", aveva detto il premier Fakhfakh poco prima del voto di fiducia che lo ha consacrato nuovo presidente del consiglio, sottolineando che la diversità all'interno della sua squadra e le alleanze considerate finora impossibili, sono invece un segno di successo.

Sette le priorità del governo annunciate dal neo premier nel suo discorso programmatico: sicurezza, miglioramento del potere d'acquisto, controllo dei prezzi e lotta al contrabbando e alla corruzione, rilancio dell'economia attraverso riforme strutturali, riduzione del deficit commerciale e protezione dell'economia nazionale, mobilitazione di risorse finanziarie aggiuntive, soluzione alla crisi del bacino minerario e ripresa della produzione dei fosfati, messa in atto di meccanismi per trovare soluzioni ai problemi dei lavoratori nei cantieri, nelle scuole.

La principale sfida del governo di Fakhfakh, 48 anni, economista ed ex ministro del Turismo dal 2011 al 2013 e delle Finanze dal 2012 al 2014, è quella di superare la crisi economica e sociale che vive il Paese, con una debole crescita dell'1% lo scorso anno, un forte indebitamento e una disoccupazione media del 15%. Nel suo discorso programmatico Fakhfakh ha promesso un progetto di "profonda riforma" per riportare il paese sulle rotaie della stabilità economica e sociale. Con un Parlamento così frammentato come quello fuoriuscito dalle ultime elezioni, con nessuna forza politica al di sopra del 25% delle preferenze, il nuovo premier dovrà cercare di allargare ancora di più il consenso della sua coalizione per dare maggiore stabilità all'esecutivo e una possibilità di riuscita alle riforme da intraprendere.

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