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Onu pubblica lista società attive nelle colonie israeliane

Israele: 'resa vergognosa'. Anp:'vittoria diritto internazionale'

Un insediamento israeliano in Cisgiordania

Redazione Ansa

WASHINGTON - Le Nazioni Unite hanno pubblicato una lista di 112 società che svolgono attività nelle colonie israeliane considerate illegali. Tra queste Airbnb, Expedia e TripAdvisor. La lista è contenuta in un rapporto del commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet. "Sono conscia che questo sia e continuerà ad essere, un tema altamente controverso", ma il rapporto è "basato sui fatti", ha affermato Bachelet. "Tuttavia - ha aggiunto - dopo un largo e meticoloso processo di esame siamo soddisfatti che questo rapporto basato su fatti rifletta la seria considerazione data a questo mandato senza precedenti e molto complesso che risponde in modo appropriato alla richiesta del Consiglio della Risoluzione 31/36". Della cosiddetta 'black list' di 112 aziende che hanno legami con gli insediamenti ebraici in Cisgiordania, 94 sono domiciliate in Israele e 18 in altri sei Stati: tra questi, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Usa, Thailandia e Lussemburgo.

La black list stilata dalla Commissione di diritti umani dell'Onu "è una vergognosa resa alle pressioni di Paesi e organizzazioni intenzionate a colpire Israele", ha commentato il ministro degli Esteri Israel Katz notando tuttavia che "la maggior parte delle nazioni del mondo" non si è unita "a questa campagna di pressione politica". "Israele non accetterà politiche discriminatorie e lavorerà per far sì che queste decisioni non siano attuate", ha aggiunto.

Per l'Anp la pubblicazione della black-list costituisce "una vittoria del diritto internazionale e degli sforzi diplomatici volti a prosciugare le risorse del sistema coloniale rappresentato dagli insediamenti illegali nei Territori palestinesi". Lo afferma il ministro degli Esteri palestinese Riad al-Maliki, citato dall'agenzia di stampa ufficiale Wafa.

Al-Maliki ha poi fatto appello ai Paesi membri della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite affinché esaminino quella lista e diano istruzione alle società menzionate di cessare immediatamente le loro attività negli insediamenti i quali - ha affermato - "violano il diritto internazionale".

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