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Netanyahu, ritiro richiesta immunità alla Knesset

Gantz, 'i cittadini di Israele devono fare una scelta netta'

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha deciso in extremis di ritirare la sua richiesta di immunità alla Knesset

Redazione Ansa

TEL AVIV - Il premier Benyamin Netanyahu ha deciso di ritirare la sua richiesta alla Knesset di immunità parlamentare dopo l'incriminazione a suo carico in tre inchieste giudiziarie. Lo ha reso noto lui stesso su Facebook. "Prenderemo tempo più avanti - ha detto - per mandare in frantumi tutte queste accuse sproporzionate fatte dai miei detrattori. Ma adesso, non permetterò ai miei rivali politici di usare questa faccenda per ostacolare l'opportunità storica che sto conducendo", ha aggiunto riferendosi al Piano di Pace di Trump che sarà presentato oggi.

Nel messaggio, indirizzato ai cittadini israeliani, Netanyahu lamenta di essere vittima di una "persecuzione personale ed ossessiva" da parte dei suoi rivali i quali "continuano ad occuparsi di bassa politica, arrecando così danno in un momento decisivo nella storia del Paese". Denuncia inoltre di non aver potuto beneficiare di "procedure oneste" in Parlamento e di aver dunque deciso - rinunciando alla richiesta di immunità - di "mettere fine al gioco sporco". "Così come ho fatto tutta la mia vita - conclude Netanyahu - continuerò a dedicare tutto me stesso al futuro del nostro Stato a voi, cittadini di Israele".

Dopo la rinuncia in extremis di Netanyahu a richiedere l'immunità alla Knesset, che doveva riunirsi oggi per decidere, il Procuratore generale di Israele Avichai Mandelblit ha inviato al Tribunale di Gerusalemme il formale atto di accusa contro il premier. Netanyahu è incriminato per corruzione, frode e abuso di potere in tre inchieste giudiziarie.

"Di fronte ai cittadini israeliani si profila una scelta netta: un premier che lavori per loro, oppure un primo ministro che si deve occupare dei suoi casi", così il leader centrista Benny Gantz, maggiore avversario nelle prossime elezioni politiche del 2 marzo del premier, dopo aver appreso la rinuncia di Netanyahu. "Nessuna persona - ha spiegato Gantz- può gestire uno stato e al tempo stesso misurarsi con tre gravi incriminazioni penali".

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