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Papa: migranti non minaccia, basta ostilità, indifferenza

'Accogliamoli come maltesi fecero con San Paolo dopo naufragio'

Papa: i migranti non sono una minaccia, basta con l'ostilità e l'indifferenza

Redazione Ansa

CITTA' DEL VATICANO - I migranti "affrontano viaggi rischiosi per sfuggire alla violenza, alla guerra, alla povertà", e "sperimentano l'indifferenza, l'ostilità, non li lasciano sbarcare nei porti": "sono sfruttati da trafficanti criminali; sono trattati come numeri e come una minaccia da alcuni governanti; a volte l'inospitalità li rigetta come un'onda verso la povertà o i pericoli da cui sono fuggiti".

Per il Papa, "come cristiani, dobbiamo lavorare insieme per mostrare ai migranti l'amore di Dio": "possiamo e dobbiamo testimoniare che non ci sono soltanto l'ostilità e l'indifferenza".

Papa Francesco ha dedicato oggi la catechesi nell'udienza generale alla Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.

"Il tema di quest'anno, che è quello dell'ospitalità - ha detto -, è stato sviluppato dalle comunità di Malta e Gozo, a partire dal passo degli Atti degli Apostoli che narra dell'ospitalità riservata dagli abitanti di Malta a San Paolo e ai suoi compagni di viaggio, naufragati insieme con lui". "Lì sperimentano qualcosa di nuovo - ha proseguito -. In contrasto con la brutale violenza del mare in tempesta, ricevono la testimonianza della 'rara umanità' degli abitanti dell'isola. Questa gente, per loro straniera, si mostra attenta ai loro bisogni. Accendono un fuoco perché si riscaldino, offrono loro riparo dalla pioggia e del cibo. Anche se non hanno ancora ricevuto la Buona Novella di Cristo, manifestano l'amore di Dio in atti concreti di gentilezza". "Carissimi, l'ospitalità è importante, è un'importante virtù ecumenica, poi - ha affermato Francesco -.

Anzitutto significa riconoscere che gli altri cristiani sono veramente nostri fratelli e nostre sorelle in Cristo".

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