(di Lorenzo Trombetta)
(ANSAmed) - BEIRUT, 20 DIC - Un docente universitario ed ex
ministro dell'istruzione, poco noto all'opinione politica
libanese ma sostenuto dalla coalizione di partiti guidata dagli
Hezbollah filo-iraniani, è stato incaricato ieri di formare il
nuovo governo. Questo dopo settimane di vuoto istituzionale e
dopo più di due mesi di proteste popolari senza precedenti
contro l'intero sistema politico-clientelare al potere da
decenni.
Hassan Diab è stato nominato premier incaricato dal
presidente della Repubblica Michel Aoun, vicino agli Hezbollah,
dopo una giornata di consultazioni parlamentari attesa da più di
un mese, ma più volte rinviata dai vertici istituzionali.
Il premier uscente Saad Hariri, dimessosi il 29 ottobre
scorso, aveva annunciato nei giorni scorsi di non voler essere
incaricato per un nuovo mandato. Una scelta che di fatto ha
rotto l'accordo istituzionale e politico, raggiunto l'anno
scorso tra il fronte filo-iraniano, incarnato dall'alleanza
Hezbollah e Aoun, e l'asse filo-occidentale, rappresentato dallo
stesso Hariri e dai partiti cristiani delle Forze libanesi e
delle Falangi e dal partito druso di Walid Jumblat.
In un di graduale ritorno alla polarizzazione politica degli
anni scorsi, Diab ha ricevuto le preferenze di 69 deputati, su
un totale di 128, ma ha ottenuto l'appoggio soltanto di sei
parlamentari musulmani sunniti.
In Libano, secondo una convenzione non scritta nella
costituzione ma rispettata da decenni, il premier deve essere
sunnita, mentre il capo di Stato cristiano maronita e il
presidente del parlamento musulmano sciita.
Diab, 60enne ingegnere ed ex ministro dell'educazione, da
alcuni ricordato per aver innalzato le tasse universitarie del
300%, è stato indicato dal duo politico sciita, formato dagli
Hezbollah e dal movimento Amal, del presidente della camera,
l'inamovibile Nabih Berri, e dal partito guidato dal presidente
Aoun, che ha la maggioranza dei deputati in parlamento.
Nel suo discorso, tenuto al palazzo presidenziale di Baabda
dopo l'investitura, Diab si è presentato come un "indipendente"
e un "tecnocrate", non espressione della classe politica messa
sotto accusa dalla mobilitazione popolare scoppiata il 17
ottobre scorso.
"Sono uno specialista e darò la priorità a ministri
specialisti", ha detto Diab, che comincerà sabato le
consultazioni con le parti politiche per formare il governo.
"Non sarà un governo di scontro", ha detto. Ma la piazza della
protesta è tornata a manifestare in particolare in tutte le zone
a maggioranza sunnita a Beirut, Tripoli, Sidone, nel nord e
nella Bekaa centrale. Alcune strade fuori e dentro le principali
città sono state bloccate per protesta. Manifestanti si sono
radunati anche sotto l'abitazione privata del nuovo premier. La
missione di Diab comincia in salita. (ANSAmed).
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Libano: incaricato nuovo premier sostenuto dagli Hezbollah
Diab si presenta come un 'tecnocrate', ma la piazza protesta