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Mo: Anp, Usa non possono riscrivere leggi internazionali

Al-Malki, speriamo nuova leadership Ue sempre per 2 stati

Il ministro degli Esteri palestinese Riad al-Malki ai Med Dialogues a Roma

Redazione Ansa

ROMA - "Oggi ho incontrato il ministro Di Maio e il presidente del Parlamento Fico, e l'Italia si è ancora una volta pronunciata per la soluzione dei due stati e contro azioni unilaterali che vogliono cambiare le leggi internazionali". Lo ha detto ai Med Dialogues il ministro degli Esteri palestinese Riad al-Malki.

Il ministro ha attaccato le "dichiarazioni del segretario di Stato Usa Mike Pompeo sulla legalità delle colonie israeliane in Cisgiordania, come se gli Usa possano scrivere la legge internazionale. Nessun paese può riscriverla. Può dire quel che vuole, ma non cambiano le risoluzioni internazionali. Israele si sente impunito perché gli Usa difendono le loro azioni, si sentono sopra la legge. Non è un problema solo per i palestinesi. Se lo fanno loro, cosa impedirà ad altri paesi di fare lo stesso?".

"Crediamo sia importante avere rapporti con la nuova leadership in Ue e nella commissione, ed è ciò che stiamo promuovendo, con la speranza che mantenga la stessa posizione" sulla soluzione dei due stati, ha affermato al-Malki incontrando la stampa durante i Med Dialogues a Roma. L'Unione europea "è una dei principali donatori dell'economia palestinese, è molto importante, come Unione e come paesi individuali. Politicamente ha preso la ferma posizione di sostenere la soluzione dei due stati" e "noi siamo soddisfatti dalla posizione dell'Ue". Tuttavia, recentemente "abbiamo visto alcuni Paesi che hanno preso in ostaggio questo consenso, e vogliono minarlo. Questo è il motivo per cui l'Ue non ha espresso una dichiarazione chiara negli ultimi tre anni su Israele e Palestina", ha sottolineato il ministro.

L'impasse in cui si trova il processo di pace, per al-Malki è da attribuire al premier israeliano. "Netanyahu ha sempre rigettato tutti i principi di pace e di negoziazione politica, vedo un'impasse nel processo che porta alla formazione di uno stato indipendente della Palestina", ha detto il ministro palestinese. Quella di uno stato sovrano e indipendente per al-Malki è "l'unica opzione, e speriamo che le prossime elezioni (israeliane) diano una nuova leadership in grado di portare avanti i negoziati con la Palestina". "Ogni giorno i palestinesi combattono per la libertà e l'indipendenza, Israele deve accettare e considerare questa realtà che sembra ignorare, riconoscendo così il diritto di milioni di palestinesi", ha aggiunto al-Malki, che ha parlato di "atto di responsabilità" anche collettiva, affinché sia garantita stabilità a tutto il Medio Oriente. "Non parliamo di uno stato con due sistemi, perché sarebbe apartheid, ma di uno stato democratico, come previsto dalle risoluzioni della Comunità internazionale: non esiste un'altra via d'uscita", ha affermato.

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