(ANSAmed) - ROMA, 5 DIC - "L'obiettivo dei Med Dialogues non
è solo rappresentato dagli argomenti dei molti panel in
programma, ma più ampio: mentre noi siamo qui il ministro degli
Esteri Luigi Di Maio incontra praticamente tutti i protagonisti
della conferenza, e mette l'Italia al centro di questa rete che
tessiamo anno dopo anno nel Mediterraneo. Questo è un un ruolo
che l'Italia ha storicamente, ma che dev'essere rinvigorito,
anno dopo anno, politicamente": lo ha detto ad ANSAmed il
sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, impegnato nella
prima giornata dei Med Dialogues a Roma.
"Il Mediterraneo è un paradosso politico - spiega Di Stefano
- , perché nonostante la sua ovvia necessità di integrazione e
di far gioco di squadra, per usare un'espressione semplice, è
una zona che è afflitta storicamente da conflitti che rendono
impossibile andare in quella direzione. I Med Dialogues, giunti
alla quinta edizione, hanno il compito di aggregare, di mettere
attorno a un tavolo attori protagonisti, non solo nella
territorialità, ma anche chi ha interesse nell'area, basti
pensare al ministro russo degli Esteri Lavrov. Quest'anno i temi
chiave sono Libia e Siria, come ormai da tempo, ma anche
energia, infrastrutture, interconnettività di tutta l'area del
Nordafrica".
"Ho tratto le conclusioni al panel sui think thank, che
devono dare alla società una percezione diversa della politica
internazionale. Sono quindi intervenuto a quello sulle
infrastrutture sostenibili e il climate change. Un impegno
fortemente mediterraneo, questo, perché questi paesi sono quelli
che hanno le maggiori potenzialità per quel che riguarda le
infrastrutture sostenibili e la sostenibilità ambientale", ha
osservato. (ANSAmed).
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Med: Di Stefano, ruolo Italia storico, ma da rinvigorire
Regione paradossale, conflitti bloccano necessità di far squadra