(ANSAmed) - TEL AVIV, 30 OTT - A pochi giorni dai 25 anni del
Trattato di pace, Israele e Giordania sono in piena crisi
diplomatica. Amman ha annunciato il richiamo in patria per
consultazioni dell'ambasciatore Ghassan al-Majali in protesta
contro la detenzione "inumana e illegale" nello Stato ebraico di
due cittadini giordani, Heba Labadi e Abdulrahman. Il ministro
degli Esteri hashemita, Ayman Safadi, ha detto che questo è "un
primo passo" e che la Giordania ritiene "Israele pienamente
responsabile delle vite dei nostri cittadini".
Labadi - 32 anni e di origine palestinese - è agli arresti
amministrativi in Israele (detenzione senza formali accuse)
dallo scorso 20 agosto quando fu fermata al valico di frontiera
di Allenby. Lo scorso ottobre lo Shin Bet (sicurezza interna di
Israele) ha detto che la ragazza è trattenuta "nel sospetto del
suo coinvolgimento in gravi violazioni della sicurezza" ma senza
ulteriori precisazioni. Labadi è in sciopero della fame nel
carcere di Haifa da 36 giorni e - secondo il 'Club dei
prigionieri', organizzazione palestinese che si occupa dei
detenuti - la sua salute si è deteriorata al punto da essere
stata ricoverata varie volte in ospedale. Anche per l'altro
detenuto, Abdulrahman Miri, fermato lo scorso settembre sempre
al valico di Allenby, la Giordania ha denunciato condizioni di
salute precarie.
Intanto, il ministero degli Esteri giordano ha annunciato che
è stato arrestato un cittadino israeliano "entrato
clandestinamente nel territorio" del regno nella Valle del
Giordano. Lo riporta l'agenzia ufficiale Petra. Il portavoce del
ministero Sufian al-Qudah ha sostenuto che le autorità stanno
indagando per poi inviare l'uomo "alle autorità competenti per
le necessarie misure legali".
Il sito israeliano Ynet cita in merito il presidente della
commissione per gli Affari esteri del parlamento giordano, Nidal
Thani, secondo cui è opportuno che l'israeliano sia trattenuto
adesso in Giordania come "carta di scambio" al fine di liberare
i due cittadini giordani che sono sottoposti ad arresti
amministrativi in Israele. Lo stesso sito cita inoltre il
deputato giordano Khalil Atya secondo cui il governo del suo
Paese deve sfruttare la situazione creatasi per esigere la
liberazione di 22 cittadini giordani che, a quanto gli risulta,
scontano pene varie in Israele. Da parte sua la radio militare
israeliana ha riferito che ancora non c'è certezza che l'uomo
entrato illegalmente ieri in Giordania abbia effettivamente la
cittadinanza israeliana.(ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Israele: Giordania richiama in patria ambasciatore
'Detenzione illegale e inumana di 2 nostri cittadini'